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martedì 26 giugno 2018

Finale seconda serie di Westworld, Dolores vs Maeve? (SPOILER)



Ancora una volta giungiamo a un'amara conclusione: gli uomini e le "macchine" non possono vivere in pace, ma chi delle due specie è veramente crudele?
Questo finale dà modo di rimuginare a fondo. Perché si giunge a una carneficina? Colpa di Ford, Bernard, Charlotte, Dolores, Maeve o di qualcun altro?
Non credo si risponda seriamente a questo quesito, quello che salta all'occhio è che sia gli androidi che i "mortali" sono specie umane, se vogliamo considerare l'umano come "animale che farebbe di tutto per la propria sopravvivenza". Sia i robot che i non robot abbracciano fortemente questa linea di pensiero e in fondo non si mostrano poi così diversi, seguendo a priori il loro binario senza variare strada.
Tuttavia gli unici che deviano dal loro percorso principale sono due androidi e un umano: Maeve, Teddy e Lee Sizemore. La prima dà prova di una nobiltà d'animo e spirito di sacrificio fuori dal comune, sacrificandosi a un passo dalla frattura che conduce al Paradiso virtuale per fermare la macchina da guerra/Clementine (personaggio sacrificato inutilmente in tutti i sensi) che stava portando morte ovunque ma, soprattutto per permettere alla sua bimba di scappare insieme alla nuova madre a cui l'hanno assegnata. Teddy rinuncia alla sua vita perché non è soddisfatto del cambiamento a cui l'ha costretto Dolores, ma non riuscirebbe mai a farle del male perché è la sua pietra d'angolo. L'unica soluzione che scorge è quella di puntarsi la pistola alla tempia e di far partire un colpo.
Ho sempre avuto il dubbio che tra Maeve e Lee sia nato qualcosa di profondo, una specie di amore impossibile, lo conferma l'ultimo gesto di lui che si lascia travolgere dalle pallottole "nemiche" pur di far guadagnare tempo alla squadra di lei (tra l'altro rispolverando nei suoi ultimi momenti uno dei discorsi scenici scritti proprio da se stesso).
Non emerge pertanto un elemento per giudicare più egoisti gli umani o i robot; entrambi compiono delle scelte che possono portarli verso il male o verso il bene indipendentemente da quanto indicato dalle macchinette rilevatrici.
Ancora una volta Ford e Bernard sono la chiave per risolvere innumerevoli quesiti, infatti quando ogni cosa sembra perduta, è proprio il caro, fedele e buono Berny a prendere in mano la situazione. Lo avevamo sottovalutato (un po' tutti, ammettiamolo).
Questa è la serie delle rivelazioni. Scorgiamo altri settori come lo Shogun World (che è un po' sulla falsa riga di quello che già conosciamo ma molto più cruento) e un'area del parco invece tranquilla, adibita alle famiglie.
La seconda presenta storie più drammatiche rispetto alla prima stagione, perché qui si entra nel vivo, si grattano via vari strati fino a raggiungere il nucleo originario delle persone e delle vicende. Conosciamo l'oscuro passato di Will, che ha condotto la moglie al suicidio e la famiglia di lei alla rovina totale. Egli sembra d'un tratto tornare buono, fino al punto in cui uccide sua figlia... anzi no, invece veniamo a scoprire che sia lui che lei all'interno del parco non sono altro che androidi.
Saltano all'occhio vicende piene di pathos e di colpi al cuore, tra cui anche la storia d'amore tra i due indiani, in cui egli è disposto anche a morire pur di trovarla.
Il finale di questa seconda stagione è emotivo e lancinante, ci fa mangiare dolore puro al fine di una rinascita. Chissà cosa ci riserverà la terza stagione, dal momento in cui Dolores è riuscita a scappare con Bernard e si è portata dietro le memorie qualche amico da rimettere in sesto. Questo nessuno lo sa, ma la mia testa ha già cominciato a immaginare trame possibili.

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