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venerdì 19 ottobre 2012

Recensione - Quel giorno sulla Luna di Oriana Fallaci



Titolo: Quel Giorno sulla Luna
Autore: Oriana Fallaci
Editore: BUR Biblioteca Univ. Rizzoli
Pagine: 212
ISBN: 978-88-17-03259-9
Prezzo: 8,50 €

E' una fusione, un perfetto connubio tra tecnica e poesia. Mi spiego: La Fallaci in questo libro tratta e segue in modo minuzioso tutto lo "sbarco" sulla Luna (nel gergo chiamato allunaggio) e ci rende partecipi di qualsiasi cosa accaduta durante l'intera missione, con l'ausilio della sua magia. Io non mi sono mai e dico mai interessata di missioni spaziali in vita mia, ma la passione di questa donna nel raccontare la vita, mi renderebbe entusiasta di leggere persino la lista della spesa, se scritta da lei.
E così si va, si segue la sua voce narrante, che c'illustra tutto ciò che accadde dentro e fuori Cape Kennedy, dove si trovava nel Luglio del 1969 come inviata. Il clima era teso: il miracolo era nell'aria, ma emergevano tutti i dubbi e le preoccupazioni dell'organizzazione di un impresa, dalla quale due dei tre astronauti Armstrong ed Aldrin) rischiavano di non tornare. La fallaci mostra uomini forti, gelidi, ci presenta un Neil Armstrong disilluso, senza il brivido dell'avventura, per cui andare sulla Luna e collaudare un jet era lo stesso. Eppure, questi uomini, nonostante per tutto il tempo esternino il contrario, avevano paura.
... Questa gloria li ha come intirizziti ancora di più. Se ne stavano lì cercando di combattere la loro timidezza, perché sono anche molto timidi... un paio di volte Armstrong e Collins hanno tentato qualcosa che voleva essere un sorriso, Aldrin non ha tentato neanche quello: era come allucinato, sembrava di ghiaccio, immobile...
C'era soltanto una cosa che lo umanizzava: aveva due occhi febbricitanti: non erano gli occhi di un essere indifferente, pareva quasi che avesse preso una droga. Quegli occhi mi hanno spinto a fare una domanda: la domanda se avessero paura. Ho scritto questo su un biglietto e l'ho passato a Walter Cronkite, della CBS, il quale l'ha detta agli astronauti. E' stato l'unico momento divertente della conferenza stampa, perchè Cronkite ha detto: "Ho qui per voi una domanda della giornalista dell'Europeo Oriana Fallaci, che voi conoscete..." Armstrong e Collins hanno avuto un lieve scossone, un soprassalto, e tutti nell'auditorio si sono messi a ridere. Letta la domanda sulla paura, loro sono rimasti in silenzio. Loro, che avevano sempre risposto con disinvoltura e sicurezza, sono rimasti così, zitti, per tanto tempo, in un silenzio imbarazzante.
Non si dava peso alla scarsa probabilità del fallimento, eppure c'era. L'Apollo 11(chiamato Columbia), una volta entrato in orbita lunare, liberò la capsula LM (chiamata Eagle), con Armstrong ed Aldrin dentro, adibita all'allunaggio. Passato il periodo di tempo previsto, la capsula dovette decollare e dirigersi di nuovo verso la Columbia, se i motori non si fossero riaccesi, i due piloti sarebbero rimasti lì a morire. Questo dubbio li raggelava anche se cercavano di non dargli peso.
Si parla di eroi, che al ritorno sulla Terra sarebbero stati osannati come dei, ma in fin dei conti Oriana ci fa notare come gli stessi dei, eroi, che sono stati acclamati, che hanno fatto sognare il mondo, prima di ciò collaudavano i jet, sganciando bombe, distruggendo con soddisfazione città, spezzando vite d'innocenti senza alcun remore. Gli angeli che toccarono la Luna son gli stessi demoni che uccisero sulla Terra senza farci troppo caso, e ciò getta ombre, fa riflettere, pensare. Come danno da pensare le precauzioni per la contaminazione da germi lunari, mai abbastanza efficaci. Perché se davvero ci fosse stato qualcosa, un germe lunare, vita, la catena di precauzioni aveva grandi falle, e non sarebbe stata abbastanza. 
Valeva la pena rischiare tutta la Terra per un pezzo di Luna?!
Tra gli innumerevoli quesiti e riflessioni scaturite da questo viaggio, Oriana oltre l'entusiasmo non dimentica nemmeno di citare Jules Verne, col suo libro "Dalla Terra alla Luna", che aveva già previsto tutto questo, nelle medesime modalità.
Non so se siano vere o meno le polemiche sul finto sbarco sulla Luna, ma da un libro così vivo non posso non pensare che sia accaduto davvero, per quanto l'ho respirato ho quasi sentito di esserci stata anch'io.

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