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sabato 13 settembre 2014

Il blogtour di Rosso Placebo- 1° tappa




Oriana e Alekos

Una penna come pochi, un'anima come nessuna.
Credo che non ci sia impresa più difficile che descrivere una persona come Oriana Fallaci, specie se in fin dei conti non l'hai mai conosciuta, se ti sei appassionata alla sua figura soltanto tempo dopo la sua dipartita. Sono nata con lei che era già monumentale nel mondo del giornalismo, eppure la mia vita non si era ancora intrecciata con le sue parole. Vi dirò di più: non so nemmeno spiegare come questa passione sia iniziata... forse per semplice curiosità?
Sarebbe più facile parlare di lei raccontando una situazione, se solo fosse realmente accaduta. Se avessi avuto questa fortuna, magari avrei aperto il discorso con i miei occhi che incrociano i suoi e provano soggezione, per una che carta e penna le ha sempre divorate e ha fagocitato intere persone. Le mie pupille piccole piccole, che vergognandosi vanno a rivolgersi in un'altra direzione. Perché non possono sostenere uno sguardo così intelligente, profondo... crudele? No: ferito, colmo di dolore.

Oriana in love non era l'arpia che tutti credono; quella donna spavalda e acida che pensa per prima cosa a come ferire l'interlocutore...no, era qualcosa di ben lontano dall'immaginario collettivo: dedita come pochi, sincera, appassionata, disposta a tutto pur di ricevere amore. Forse anche a troppo. Sono certa che la scintilla mi sia scoccata proprio così: scoprendo una persona di carta che un soffio di vento l'avrebbe tirata via, al posto di quella donna piccola, ma dalla presenza imponente e soffocante. Chissà se vederla dal vivo sarebbe stato come vedere una pulsante ferita.
Comunque sì; sono stata travolta da quel mare in burrasca di sentimenti, da tutta quella intensità, leggendo “Un Uomo”. Ebbene, è uno dei migliori libri che abbia mai assaporato. Mi ha sommersa come una marea dalla quale non sono riuscita a uscire.
L'aspetto più importante, un vero e proprio scroscio d'acqua gelida in testa, è stato trovare una persona così intensa, aggressiva nei confronti di una vita che con lei non è stata certo da meno, pronta a scavalcare tutto e tutti, che improvvisamente mette uno stop. Non è più traino, ma si lascia docilmente trascinare, come a cedere il passo in una danza. Un'incudine che si fa piuma.
Quel colosso di cera, che si scioglie come neve quando incrocia gli occhi dell'uomo che ama.
Forse è una prerogativa dei più grandi, vivere intensamente qualsiasi cosa, avere il cuore grande. Forse chi ha il cuore piccolo è solo capace di vivere una vita in piccolo e per questo non scrive mai la storia.
Ho letto la fantastica biografia “Oriana. Una Donna” di Cristina De Stefano e l'ho scoperta ancor più in profondità; perché Alekos non era l'unico uomo che era riuscita ad amare nella sua vita. No, il suo cuore non era assolutamente così piccolo. Anzi, questa storia sembra quasi segnarla meno delle altre. Però la ricorda ugualmente: è una storia che le fa scrivere di lui. Di quell'eroe perso per colpa della Montagna.


I modi di fare di lui sono folgoranti. Giunge a dirle una frase che credo sia la più bella e assoluta dichiarazione d'amore esistente. Una riflessione che una volta uscita di bocca, tutto il resto è superfluo e rende indispensabile il silenzio: “Sei stata una buona compagna. L’unica compagna possibile.” 
Non si butta in infiniti giri retorici per giustificare una pochezza di sentimento. No. Lui valuta Oriana in termini assoluti, perché ha saputo ricambiare, assecondare, chiudere un occhio sulle continue cadute e debolezze.

“L'unica compagna possibile”, equivale ad affermare che non c'è mai stata nel passato, non c'è nel presente e non ce ne sarà mai nessuna in futuro, giusta per lui come lo è stata lei. È come dire che è inutile perfino che le altre provino ad imitarla, perché nessuna potrà mai competere. È un'appartenenza che va al di là dell'attrazione, fatta di anime che s'incontrano e sanno d'incastrarsi in modo così perfetto, che non necessita di ulteriori dialoghi.


Nel mio libro c'è una storia particolare. Martha Turner conosce Violet Grey; da allora fa di tutto per conquistare la sua fiducia e amicizia, nonostante la ragazza sia troppo concentrata su Alan e l'interessante Dana per accorgersi realmente di lei. È come se finisse costantemente relegata in un angolino, dal quale cerca di uscire con la sua presenza e gentilezza. Lei comprende Violet, le lascia spazio, quasi le legge il pensiero, ma non riceve molta considerazione ugualmente.
Un giorno però accade qualcosa. La protagonista si ritrova a fare un bilancio, ad aprire gli occhi su chi le è stato realmente vicino e chi non ha davvero spostato le cose nella sua vita. Allora sorprende tutti: si ricorda in pieno di quell'amica, che c'è stata costantemente chiedendo in cambio solo un briciolo d'affetto.
La giovane è sempre stata una solitaria e per di più non ha mai incontrato persone disposte seriamente a scoprirla; tranne lei, Marta: l'unica.
Ho voluto rendere indelebile questa presa di coscienza, con una frase che mi era rimasta incastrata nelle viscere e che volevo portarmi dietro in qualche modo.


Dal libro:

Cara Martha  
se ho mai scelto di mia spontanea volontà di venire al mondo, era per scoprire il sapore di una sola e unica cosa importante: l'amore. Io non solo ho conosciuto quello, ma mi è stata concessa anche un'amica come te: l'unica amica possibile per una svitata come me. L'unica amica vera.
(…) L'unica amica possibile.



Trama:

Tordemma non è una città come le altre; nuove forze oscure minacciano i precari equilibri tra esseri umani e demoni, portando entrambi verso un inevitabile baratro. In un mondo tetro, freddo, che non ha molto da offrire salvo una tiepida speranza, Violet, da sempre alla ricerca dell'amore incontrerà Alan: un maledetto; un vampiro. Guidata da un sentimento annientante, travolgente, dilaniante, la ragazza gli darà il suo sangue per salvarlo. Per strapparlo alla morte certa che minaccia costantemente ogni singola creatura, in attesa che si compia la profezia. Che ruolo avrà La Madre negli inquietanti avvenimenti accaduti a Tordemma? Chi scamperà alla furia del giustiziere e del suo flagello? E soprattutto: quale sarà il significato del ciondolo a farfalla, così vicino a Violet da illuminarsi ogni volta che si lascia succhiare dal vampiro?


Link utili:

Per acquistare il libro (a soli 0,99 €):

Amazon 


giovedì 11 settembre 2014

Il blogtour di Rosso Placebo


Buonasera lettori!
Scrivo per annunciarvi che sto per andare sulla lun... no, è una cavolata. In effetti sto solo per infilarmi la tutina di Spiderman e cimentarmi nella lotta contro il crimine!
Ok, no; nemmeno questo... però insomma, faceva scena.
In effetti, la mia reale intenzione era di far presente, che sta per avere inizio il blogtour di Rosso Placebo!
Invito tutti a leggere, commentare e condividere, sperando sia per voi un esperienza interessante.

Vi posto il calendario* delle tappe.



  1. Oriana e Alekos
    13/09, La stanza rossa: http://lastanzarossa23.blogspot.it/
  2. Amori immortali
    17/09, Ispirazione - Il blog di Ilaria Goffredo: http://ilariagoffredoromanzi.wordpress.com/
  3. Il vampiro e l'anima
    22/09, Diario di una ragazza madre in carriera: http://kazetotomonisarinu.blogspot.it/
  4. Il coraggio
    26/09, Magla: l'isola del libro: http://maglalibri.blogspot.it/
  5. La famiglia fantasma
    02/10, La mia canzone per te:
    http://monicaportiero.over-blog.it/
  6. La lotta interiore del punk
    08/10, Un buon libro non finisce mai:
    http://unbuonlibrononfinisce-mai.blogspot.it/
  7. L'esteta moderno
    17/10, Connie Furnari:
    http://conniefurnari.blogspot.it/
  8. L'Urban Fantasy
    24/10, Viaggi nell'arte:
    http://ginevrawilde.wordpress.com/


*Potrebbe subire lievi modifiche, ovviamente non riguardo gli argomenti. 

martedì 9 settembre 2014

Le sfumature della scrittura, di Candida Livatino

Ogni gesto che facciamo, ci tradisce.
Dal battito di ciglia, alla stretta di mano, al modo in cui parliamo, siamo destinati a svelarci come persone in tutti i nostri pregi e difetti. Siamo costretti, in qualche modo a lasciare il segno.
E la scrittura non poteva essere certo da meno!
L'arte di mettere a nudo le persone osservando in un testo la disposizione delle lettere ed il modo in cui sono stese, la maniera di occupare il foglio, l'inclinazione e per concludere la firma, è chiamata grafologia. Arte che, a dire il vero m'incuriosisce da millenni, ma a cui non ho mai dedicato seriamente molto tempo.
Grazie al libro di Candida Livatino, ho recuperato un bel po'. È ben strutturato ed esplicativo anche per chi, come me, è partito distrattamente dal secondo volume (il primo s'intitola "I segreti della scrittura" e ho saputo dopo che teoricamente avrei dovuto leggerlo prima), anche perché è fornito addirittura di un Glossario che aiuta a recuperare le nozioni precedenti.
È un ausilio grande per avere una più profonda comprensione  dell'altro e della propria personalità. 
Inoltre, i concetti sono presentati in modo molto divertente, sia perché accompagnati dalle foto delle grafie in questione, sia perché parecchi vip si sono offerti come cavie, dandosi in pasto all'analisi. Non immaginerete mai quello che Candida riuscirà a tirar fuori!
Nel complesso, è una lettura davvero molto interessante e istruttiva, adatta a chiunque volesse avere un approccio semplice e chiaro a questo tipo di tecnica. Ovviamente io vi ho solo consigliato il libro; non sono di mia responsabilità i parenti imbufaliti a cui tenterete in tutti i modi di leggere la scrittura!