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mercoledì 16 luglio 2014

The Lego Movie e i suoi risvolti lievemente orwelliani



Film su cui non avrei scommesso un centesimo eppure mi ha stupita oltre misura, è certamente The Lego Movie. 
Non c'era nulla che mi legasse ad esso, all'infuori della nostalgia per il caro vecchio Belleville per cui letteralmente impazzivo da bambina. Avevo quel cavolo di cane nero che era così carino, con quei buchetti sotto le zamp...
Comunque, mi ha lasciata sbigottita quel lontano sentore orwelliano che si è affacciato fin da subito per prendere in mano la storia. C'è questo operaio comune, Emmet, che per quanto banalmente comune passa inosservato anche davanti agli "amici" del cantiere: viene descritto come un tipo poco originale, sempre troppo disponibile e privo di particolarità. La sua vita è costantemente regolata dalle istruzioni e si sente così al sicuro che non ne può fare a meno.
Intanto, il tiranno della città, Lord Business (con la simpaticissima voce di Pino Insegno), sta trovando il modo perfetto per distruggere il mondo (beh, perlomeno non è quello che lui crede). La sua arma segreta si chiama Kragle e nessuno ha la più pallida idea di cosa sia.
Tuttavia, esiste una profezia che parla di un eroe, "Lo Speciale" che troverà il Pezzo Forte e salverà gli abitanti da quest'arma pericolosa. Emmet viene  confuso con codesta figura e così avrà inizio questa pazza avventura farcita di supereroi e di una buona dose di sarcasmo.
Ma come prende piede bene l'inizio! Devo ammettere che avevo addosso un sorrisetto soddisfatto.
Il protagonista si sveglia la mattina in una città interamente felice e consulta da subito le istruzioni (che seguono tutti a quanto pare). Non fa in tempo ad accendere la tv, che appare Lord Business che invita a festeggiare il martedì del taco... però non sembra esattamente un invito: segue una frase, che rivela che per chi non partecipa ci sarebbero state serie conseguenze (qualcosa tipo: "Chi non festeggerà, sarà messo a nanna"). Un attimo l'operaio si pone il dubbio sull'intimidazione, ma questa riflessione più profonda viene prontamente anestetizzata da "Dove sono i miei pantaloni?", serie tv comica trasmessa immediatamente dopo.
Non vi ricorda anche in modo generico qualcosa?
L'intrattenimento spazzatura in questo caso è palesemente utilizzato per mascherare il marcio, e lo spettatore di media intelligenza cade in pieno nella trappola, ignorando i messaggi più importanti.
Il tiranno segue e vorrebbe manovrare tutto, ma pochi lo percepiscono... e quei pochi non seguono le istruzioni.
Proseguendo però, la morale scivolerà in ben altra direzione, deviando dal binario originario (tanto che le istruzioni in un diverso contesto torneranno utili).
Però mi è piaciuto l'accenno. Non male nemmeno la meta della deviazione e le conclusioni verso cui porterà.
Diciamo solo che è molto votata al compromesso e quieto vivere in tutti i sensi.
Storia impegnata, ma soprattutto molto divertente. Consiglio di dargli un'occhiata!

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