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mercoledì 20 marzo 2019

Love, Death & Robots, mosaico riassuntivo dell'umanità.



Immaginate un immenso coro in cui ciascuna voce ha qualcosa di differente da dire. Nel pubblico ci sarà qualcuno che ne resterà incantato? Sicuramente sì. Questo esempio riassume il senso ultimo di questa serie tv. Sta parlando a tutto il mondo in generale, ma anche nello specifico a ognuno di voi, ecco il suo punto di forza. È come un virus: arriva ovunque e a chiunque, perché ciascuno troverà ciò che stava cercando e resterete colpiti. Chi verrà sbalordito dalla grafica evoluta di una puntata particolare, chi verrà lacerato da una storia. Posso garantirvi che non resterete comunque indifferenti. 
La serie è antologica, ovvero non c'è una trama omogenea che si sussegue e le narrazioni non sono omogenee nemmeno dal punto di vista stilistico. Si passa da una grafica di nuova generazione a un tratto molto sintetico ed essenziale, quasi minimal; le vicende sono varie e il punto vincente è proprio che ciascuna ha un pubblico ben preciso.
L'unico filo conduttore è costituito dalle tre parole del titolo: "amore" nel senso più vasto del termine, capace di comprendere i legami più disparati; "morte" in quanto presenza inscindibile nella vita degli esseri umani ma a volte è intesa anche come un ciclo di distruzione e rinascita; "robot" come il rapporto tra l'evoluzione, il progresso e gli individui...ma vedremo anche veri e propri robot. Onestamente avrei aggiunto anche "gatti", ma quella è un'altra storia ancora.
Il valore artistico di una serie del genere è incommensurabile, come quello di una tela su cui ogni artista ha impresso la sua pennellata, lasciando il proprio segno.  Volevano dirci qualcosa e ci sono riusciti, creando un arcobaleno di emozioni. Tra una puntata e l'altra ci sono anche salti bruschi dal satirico al drammatico, al romantico, all'horror. 

Zima Blue

Confesso che la mia puntata preferita è stata in assoluto "Zima Blue", dalla sperimentazione  artistica interessante, con un segno accattivante e particolare, quasi stile pop-art ma molto minimal nel contempo. Il messaggio fortemente filosofico, ci spinge verso una ricerca interiore esasperata, malinconica, fino a proporci una risposta inequivocabile. Triste? Forse... in parte consolatoria, dipende dai punti di vista.
Consigliata soprattutto a chi è solito porsi grandi domande, a coloro che non sono soddisfatti nel vivere giorno per giorno senza chiedersi niente. Vi assicuro che vi prenderà in contropiede.
Essa comprende tutti i criteri secondo i quali ho suddiviso le altre puntate.
Graficamente, molto valide sono "La testimone" e non solo per quello, "Oltre Aquila" e "La notte dei pesci".
Per la storia, altrettanto meritevoli sono sempre "La notte dei pesci", "Buona caccia" e "Mutaforma".
Ci sono inoltre episodi che spiccano per originalità dell'idea, come "Tre robot", "Il dominio dello yogurt", ancora "La testimone", "L'era glaciale" e "Alternative storiche".
Io vi ho detto sinteticamente la mia, ma cosa ne penserà Leonardo? State in campana, perché presto su Nerdflics uscirà la recensione completa! 

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