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venerdì 12 ottobre 2018

Buon anniversario: istruzioni per festeggiare!


Se cercate un regalo efficace e sorprendente per il vostro anniversario, la soluzione ve la trovo io: lasciatelo dopo tre anni di relazione oppure ditegli che non siete felici dopo che vi ha portato la colazione a letto. Sono sicura che resterà senza parole. 
Di contro Sam e Mollie di parole ne hanno davvero tante. Salta subito all'occhio come il punto di forza della loro relazione sia il dialogo e come siano soliti discutere in maniera fluida e senza intoppi.
Questa è la situazione di partenza che "Buon anniversario" ci presenta.
Prendono subito vita davanti ai nostri occhi due caratteri molto svegli, comunicativi e particolari: Sam è un sognatore, un ottimista che non si scoraggia alla prima difficoltà, un uomo dotato di un'immaginazione fuori dal comune che è capace di sfruttarla per ottenere ciò che desidera; Mollie si pone come una persona composta per strati, perché spicca per prima cosa il suo lato idealista e ironico a cui si contrappone una massiccia capacità di analisi, che spesso la rallenta nel prendere decisioni importanti. Qui infatti giunge il dilemma: fare un bambino o chiudere la relazione attuale?
Io credo che la precarietà del periodo in cui viviamo stia generando uno strano raptus nei trentenni: una sorta di crisi di mezza età in anticipo, per cui uno vaga smarrito nella propria testa, chiedendosi dove stia andando, senza trovare risposta alcuna. Ci si fa prendere dall'ansia di essere in qualche modo indietro e si tende a buttare all'aria anche quanto costruito.
Tre anni in una coppia sono tanti e per la ragazza è giunto il momento di fare un bilancio con se stessa, anche tirando fuori il passato dal cassetto sfogliando qualche ricordo.
Il film non vi annoierà sicuramente, perché presenta due persone sensibili, sveglie, interessanti e gli stessi aneddoti che raccontano sono esilaranti. Portano avanti una tematica importante e grave come la possibile fine di una relazione con una spiccata vena ironica. Sono frizzanti, energici, vitali nell'affrontare i loro conflitti; non si assisterà ad atmosfere cupe e tenebrose in cui uno dei due finisce in vortici di dolore infiniti, magari autodistruggendosi in un garage a serranda abbassata. 
È presente sempre e comunque un gran guizzo, una gioia di vivere sottintesa per cui i due invece di darsi per vinti, rincorreranno goffamente alcune ipotesi di soluzioni.
Le atmosfere sono molto calde accoglienti. La sofferenza viene raccolta per diventare comprensione. Non ci saranno scene in cui qualcuno si sente realmente usato, perché ci vengono presentati due ragazzi sicuramente bizzarri e sopra le righe, spiritosi, maldestri, ma che comunque risolvono le questioni in una maniera pacifica. Io sono una gran fan di quel dolore lacerante che sembra doverci essere ogni volta che in una coppia c'è qualche problema; in questo caso sono contenta che non ci sia. Parliamo di una narrazione in cui non si giunge a vere e proprie mancanze di rispetto e di questo mi complimento, perché è il film più sano che ho visto da qualche anno a questa parte. 

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