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sabato 4 luglio 2015

Il giardino delle parole. L'immensa poesia della pioggia.



Di sera, prima di andare a letto; di giorno, nel momento in cui mi svegliavo

mi resi conto, di pregare che piovesse.

Con tutte le emozioni incollate ancora addosso, a cuore aperto, mi appresto a parlarvi di un film d'animazione che è riuscito a farmi amare la pioggia come non avrei mai immaginato in vita mia.
Mi ha creato proprio una voragine nello stomaco; adesso vi racconto.
Appena potete, guardatelo assolutamente, perché vi ruba 46 minuti di vita per donarvi qualcosa che difficilmente dimenticherete. È semplicemente un capolavoro.
Avete mai fatto qualcosa di strano, inusuale, perché è l'anima a ordinarvelo direttamente, senza se, senza perché e senza ma?
I nostri due protagonisti, nei giorni di pioggia sono soliti dirigersi verso un giardino stile giapponese,  su una panchina, per perdersi ognuno nei propri pensieri e stare da soli. 
Ma le loro solitudini casualmente s'incontrano, diventando una discreta compagnia.
Lui racconta a lei della sua passione per le scarpe, tanto da volerne diventare un disegnatore; lei gli mostra la sua evidente fissa per la birra e la cioccolata. 
Loro seguitano ad incontrarsi nel solito posto, esclusivamente quando c'è la pioggia.
I disegni fanno metà del film. Quella pioggia è luminosa, brilla come se avesse vita, come se ne contenesse di suo. Non è l'usuale rovescio spento e tetro che ti uccide alla prima occhiata; supportata da quest'attrazione che nasce, sembra quasi un rivolo di gioia, intervallato persino da sgargianti arcobaleni.
La prossima volta che vedrete piovere, vi nascerà un istintivo sorriso in bocca; un po' come quando vedo le lucciole di notte o barattoli di frutta e mi torna ancora in mente in modo fulmineo "Una tomba per le lucciole".
Fateci caso a questa pioggia: a com'è quando sono ognuno per conto proprio e quando invece sono vicini.
Sembra quasi adattarsi agli stati d'animo, a rifletterli nel colore e nella forma.
Due persone legate solo da un'abitudine comune, possono realmente conoscersi ed amarsi in maniera profonda? Loro non sanno nulla l'uno dell'altra, eppure sono tacitamente intenzionati a mantenere questo intrigante mistero.
Per non scoprirsi troppo? Per paura di rovinare tutto?
Quante cose l'altro nasconde? Chi sarà stato il più trasparente?
Ma soprattutto: questo ha davvero importanza?


La risposta, la troverete solo seguendo la vicenda e lasciandovi trascinare da infiniti scrosci d'acqua, che vi culleranno in un'atmosfera irripetibile.
Forse non conta davvero chi si è, se quando si è insieme la reazione chimica che si genera è così forte da costruire un mondo.
Nel loro mondo, mentre tutto va a rotoli sotto litri d'acqua e affonda nella monotonia del quotidiano, loro sanno essere se stessi insieme. Sanno essere vivi.
Non sopravvivere: vivono davvero, respirando a pieni polmoni il presente.
Sulla trama volutamente non svelo oltre: sono 46 minuti; scopritela da soli. Potreste uscirne fradici, ma felici di qualcosa di così indescrivibilmente magico.
Aggiungo solo che questo capolavoro mi ha scavato una nicchia dentro, dove resterà per sempre. Ne vale la pena.


Come se qualcuno avesse azionato un interruttore, i giorni di sole si susseguirono uno dopo l'altro.
Certo, vorrei soltanto pensare: "Meno male che non sta più saltando la scuola".
Però, in realtà... vorrei che la stagione delle piogge non fosse mai finita.

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