tag:blogger.com,1999:blog-34921356892375363192024-03-26T19:42:31.967+01:00La stanza rossaFederica Forlinihttp://www.blogger.com/profile/05666699058541545817noreply@blogger.comBlogger238125tag:blogger.com,1999:blog-3492135689237536319.post-5070439344182993842023-11-07T16:33:00.001+01:002023-11-07T16:35:15.171+01:00Loki seconda stagione. Ma che mi combini! (Un piccolo appunto).<div><p style="text-align: left;"> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://thathashtagshow.com/wp-content/uploads/2021/06/loki-1280x640.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="640" data-original-width="1280" height="200" src="https://thathashtagshow.com/wp-content/uploads/2021/06/loki-1280x640.jpg" width="400" /></a></div><br /></div><div style="text-align: justify;">Occhio agli spoiler liberi.<br />"Loki" è una serie molto amata da pubblico, specialmente perché, a interpretare il fratellino di Thor, è l'accattivante e carismatico Tom Hiddleston. <br />Ma cosa succede esattamente nella seconda stagione?<br />Direi semplicemente un casino. La serie è trainata dallo charme dei personaggi principali, le cui dinamiche funzionano molto bene. Sylvie, Loki e Mobius sono sempre molto carini e coccolosi da vedere e creano entusiasmo solo quelli. Tuttavia, la trama della seconda stagione, risulta molto confusionaria.<br />Dato il finale della prima serie, ci aspettavamo una caotica comparsa delle varianti di Kang: invece ne compare solo una, alquanto imbranata, che muove ok la storia, ma non così tanto come ci aspettavamo.<br />Loki (anche giustamente) è il personaggio che più traina la narrazione, glitchando qua e là tra le linee temporali, aiutato da Mobius, che si prende le sue pause per vendere moto ad acqua e mangiare torte.<br />A proposito di cibo: molto divertente la vicenda di Sylvie, impiegata modello del Mc Donald's, in una delle sue ramificazioni temporali. Aveva trovato la sua vocazione, fin quando non si è resa conto che il Telaio temporale stava andando a scatafascio e sarebbe finita in frantumi anche la sua realtà gioiosa.<br />A mio parere, la serie è stata divertente ma con un solo climax importante, con l'intera squadra intenta a dissolversi. Per il resto, si cavalca un po' le puntate, senza prendere una direzione realmente audace. <br />Tuttavia sono molto curiosa dei prossimi sviluppi. Che dire: chi vivrà, vedrà.<br /></div><div><p></p></div>Federica Forlinihttp://www.blogger.com/profile/05666699058541545817noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3492135689237536319.post-58803001870526590382020-11-19T19:24:00.003+01:002020-11-19T19:25:35.012+01:00L' attanagliante senso di vuoto di "Lost in Translation"<p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQ7OcH_h6oSYp7l8L5AaxWey9SgLY3r9tgHkuc53E0PS8g5g4XQ-eyQG-uxK2sVK6ODv2UQ-Lme9VDhkgOAhT29yoSBU4JOAdyQWyg0zcXuOoDwm4Jj4AVeLtPawOWzD6Sz54EhWF8vuE7/s1200/lost_in_translation-window.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="649" data-original-width="1200" height="346" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQ7OcH_h6oSYp7l8L5AaxWey9SgLY3r9tgHkuc53E0PS8g5g4XQ-eyQG-uxK2sVK6ODv2UQ-Lme9VDhkgOAhT29yoSBU4JOAdyQWyg0zcXuOoDwm4Jj4AVeLtPawOWzD6Sz54EhWF8vuE7/w640-h346/lost_in_translation-window.jpg" width="640" /></a></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">E niente, quando si ha da passare il tempo in zona arancione, escono fuori le idee più malsane: "Fede, perché non recuperi in maniera totalmente random un film del 2003?!" Quindi eccoci qui. Eh già... ok, la smetto per non entrare in ambito musicale. Pochi la capiranno, ma vi assicuro che sarebbe più grave capirla.</div><div style="text-align: justify;">Insomma la trama spicciola è che Bill Murray e Scarlett Johansson prima che diventasse vedova, s'incontrano in un albergo di Tokyo e da qui la trama si fa inenarrabile. No, sto scherzando. </div><div style="text-align: justify;">Premessa di fondo: sono entrambi sposati e scontenti delle loro vite affettive. Questo tuttavia lo immaginavate, altrimenti non cominciava il film. Entrambi secondo me non sanno cosa stiano cercando in generale, ma questo è un mio modesto parere. </div><div style="text-align: justify;">Quello che salta all'occhio in maniera immediata nella pellicola, è che il contratto di Scarlett (qui Charlotte, suona anche simile) era molto simile a quello che fecero a Jacob il licantropo per stare nudo durante tutto il film. Anzi, direi in maniera inversa, perché lei, invece di esporre i pettorali, è perennemente in mutande, anche se sopra indossa il maglione (il che non ci trasmette certamente informazioni chiare, riguardo il clima dell'hotel). A un certo punto mi sono chiesta se non ci fosse sotto una pubblicità di slip subliminale. Ad ogni modo, la giovane vedova ci fa la grazia di vestirsi le volte che incontra il povero Bill (qui chiamato Bob...ma davvero?), anche perché è sposato, un po' di decoro, diamine.</div><div style="text-align: justify;">Confesso che, nonostante una certa caricaturizzazione dei giapponesi e quanto detto sopra, "Lost in Translation" mi è piaciuto un bel po'. Non sto scherzando.</div><div style="text-align: justify;">Innanzitutto, il Giappone è una cornice immensa. Cosa ci si può inventare per far sentire smarriti degli americani, abituati già a vivere in mezzo al caos e a un'esistenza passata a ignorare gli altri, perché paradossalmente si è in troppi, dappertutto? Un luogo altrettanto imponente, luminoso solo artificialmente, perché il sole compare veramente poco ed è smorzato da una fotografia fredda. Un luogo in cui sei ben trattato ma perennemente ospite, in cui ti sbracci troppo, fai troppo rumore. Un posto dove tutto è troppo vistoso ma anche vissuto sottovoce, dalle contraddizioni laceranti. </div><div style="text-align: justify;">Complice l'uso spettacolare dei colori spietati, gelidi, clamorosamente crudeli, il Giappone, con la formalità dei suoi abitanti su cui implicitamente viene un po' puntato il dito, sembra un abbraccio incompleto o in cui c'è qualcosa che non torna. Una nota sbagliata al pianoforte.</div><div style="text-align: justify;">La perfezione di Tokyo, così immensa e piena di vite sommesse, gioca molto bene la sua parte. Dal punto di vista visivo, è un film da gustare, con scene come opere d'arte. Charlotte rannicchiata alla finestra, con lo skyline alle spalle, sembra quasi un dipinto. Così accade in parecchi frame, curati in maniera maniacale. Anche i giochi di luce sono ben dosati: ci sono passaggi più luminosi in cui i due protagonisti non sono insieme, ma quando si vedono è quasi sempre presente l'oscurità. C'è una pesantezza di fondo in quegli ambienti, qualcosa che sporca la limpidezza, dà un senso di torbido, come a far intendere che certi momenti non ci dovrebbero essere.</div><div style="text-align: justify;">Ciò che mi ha colpita maggiormente, è il senso di vuoto raggelante che impregna la pellicola. Per tutto il tempo finisci a fare i conti con una solitudine a dir poco letale, logorante. Charlotte viene letteralmente abbandonata a se stessa da un marito che, seppur buono, è costantemente concentrato nel lavoro; Bob sembra intrappolato in conversazioni telefoniche sterili con la famiglia, senza una via d'uscita. La particolarità sta proprio nel fatto che, la tematica principale è assordante, eppure nel contempo trattata con una delicatezza impensabile. </div><div style="text-align: justify;">In questo film si fanno delle scelte molto azzardate a livello di svolgimento della storia. Era paradossalmente semplice fare qualche scivolone, invece mi ritrovo a confermare che si tratta di un film davvero bello, da vedere.</div><p></p>Federica Forlinihttp://www.blogger.com/profile/05666699058541545817noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3492135689237536319.post-49359274791186845472020-11-17T16:25:00.002+01:002020-11-17T16:25:57.912+01:00Viaggiare<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5o7QrKEyReW559gPeO_d8zt1jlxR5Fg7fWLkszyPpVxq-En4tqqrRVYmDHiLImNCEOpYgphsMC4PjHhR1vEWPUNg1mjWV5qdV4FfTiT2wtac94UK_vS49laqNjZlsfNHFXJXOUNcAB9D2/s1280/autumn-racing-car-4660068_1280.jpg" style="clear: left; display: block; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; padding: 1em 0px; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="852" data-original-width="1280" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5o7QrKEyReW559gPeO_d8zt1jlxR5Fg7fWLkszyPpVxq-En4tqqrRVYmDHiLImNCEOpYgphsMC4PjHhR1vEWPUNg1mjWV5qdV4FfTiT2wtac94UK_vS49laqNjZlsfNHFXJXOUNcAB9D2/w320-h213/autumn-racing-car-4660068_1280.jpg" width="320" /></a></div><div style="text-align: justify;">L' autunno ha una malinconia dolce e l'aria diventa quasi una nostalgica carezza, quando si è in viaggio. </div><div style="text-align: justify;">Oggi mi sono tornate in mente tutte le volte in cui ho fatto lunghe "traversate"in auto. Non avrei mai potuto immaginare, che mi sarebbero mancate al punto da comprimere lo stomaco. </div><div style="text-align: justify;">Vero, a casa io non ho mai saputo starci e mia madre finalmente mi ha vista in camera durante il lockdown e abbiamo fatto amicizia. Il che non guasta.
<br />Eppure il mondo fuori giunge sempre come un triste lamento, un richiamo imperdibile. </div><div style="text-align: justify;">Quanto è triste e doloroso, per gli spiriti avventurosi, avere confini. </div><div style="text-align: justify;">Si affollano nella mente tutte le sensazioni di essere in un luogo che non conosci, smarrito ma felice. Il tempo talvolta favorevole e talvolta ostile; quella leggera sensazione di freddo che non è nemmeno sempre dovuta alla temperatura:</div><div style="text-align: justify;">E se dovessi perdermi? </div><div style="text-align: justify;">In fondo siamo tutti un po' persi. </div><div style="text-align: justify;">L' autunno è la stagione più bella per essere fuori di casa, senza sapere dove andare. Respirare l'odore delle foglie, che si lasciano cadere, promettendo un giorno di rinascere da qualche altra parte. </div><div style="text-align: justify;">Come questo autunno dell'umanità, ci auguro di rinascere. </div><div style="text-align: justify;">Smarriti e persi come le foglie, spero migliori.</div>Federica Forlinihttp://www.blogger.com/profile/05666699058541545817noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3492135689237536319.post-82145346067102620732020-11-16T14:37:00.000+01:002020-11-16T14:37:58.722+01:0010 buoni motivi per cominciare "Supernatural", nonostante siano già uscite 15 stagioni<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIWIw4UMWuu_Fy4JHSfrIsa-NX4YqciZqqFHRCM9mKupybyG1ErmREHFuPfDyRTUlsnzaOJgFeU5uSC-tP6-UEsApdQ-ffdRuzYLlGeS-lmWNppdYsSxXp8yRkj9sPyB7ManAKaIJJycbg/s696/supernatural-696x464.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="464" data-original-width="696" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIWIw4UMWuu_Fy4JHSfrIsa-NX4YqciZqqFHRCM9mKupybyG1ErmREHFuPfDyRTUlsnzaOJgFeU5uSC-tP6-UEsApdQ-ffdRuzYLlGeS-lmWNppdYsSxXp8yRkj9sPyB7ManAKaIJJycbg/w400-h266/supernatural-696x464.jpg" width="400" /></a></div><div style="text-align: justify;">Diciamo la verità: un po' è la mancanza di tempo; un po' tanta è la pigrizia che subentra dal momento in cui c'è da cominciare una "nuova" serie. Specialmente se l'hanno finita tutti sulla faccia della Terra tranne te e non mancano nemmeno di fartelo notare.<br />È estremamente più semplice affrontare una montagna a cui ogni tanto aggiungono terra (serie tv appena uscita che non sappiamo quante stagioni durerà), che guardare attoniti una vetta veramente alta e non sapere da che parte cominciare. </div><div style="text-align: justify;">Principalmente anche per questo ho continuamente posticipato la visione di una serie tv, che invece è diventata quasi un'ossessione. </div><div style="text-align: justify;">La risposta era solo: "Parti dalla prima puntata".<br />Nel caso siate indecisi, eccovi 10 motivi per cui non dovreste rinunciare a "Supernatural":</div><p></p><p></p><div style="text-align: justify;">1. Dean è figo</div><div style="text-align: justify;">2. Dean è veramente figo</div><div style="text-align: justify;">3. Dean, non è solo figo, ma anche simpatico.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">No dai, non chiudete la pagina. Scherzavo (forse).<br />Ecco le reali motivazioni che mi tengono incollata allo schermo. Se poi ne avete delle altre, v'invito a lasciarmele nei commenti (evitando gli spoiler).<br /><br /></div><div style="text-align: justify;"><span style="color: #cc0000;"><b>1. Il carisma dei protagonisti</b></span></div><div style="text-align: justify;">I personaggi principali hanno un carattere accattivante e coinvolgente. Ci vengono presentati due fratelli, Sam e Dean, fortemente legati da un rapporto intenso e inscindibile, complici le loro disgrazie di famiglia. Hanno due personalità nettamente diverse che creano un'alchimia divertente e mai monotona. Per non parlare dei siparietti comici che nascono talvolta veramente dal nulla.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="color: #cc0000;">2. Il filone narrativo</span></b></div><div style="text-align: justify;">La storia madre che fa da filo conduttore alle puntate è intricata, complessa, strana. Passo dopo passo ci avviciniamo a verità scomode, a colpi di scena imprevedibili che ci tengono incollati allo schermo... il che, non fa mai male.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="color: #cc0000;">3. L'introspezione</span></b></div><div style="text-align: justify;">Nulla è lasciato a caso. Vicende e personaggi vengono approfonditi in maniera millimetrica ed è una serie molto attenta alle dinamiche relazionali. C'è sempre un motivo ben preciso che muove una determinata azione in una determinata circostanza.<br /><br /><b><span style="color: #cc0000;">3. La musica<br /></span></b>Vi è mai capitato di macinare puntate e puntate in cui vi automaledite per le canzoni che vi danno in pasto?! Su "Supernatural" non avrete questo problema, perché anche quelle v'incanteranno. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><span><span style="color: #cc0000;"><b>4. È una serie horror</b></span><br />Ovviamente si tratta di cacciare i demoni, quasi tutti gli episodi hanno uno stampo oscuro, che talvolta ha risvolti anche splatter e non solo.</span></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="color: #cc0000;"><br /></span></b></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="color: #cc0000;">5. È una serie divertente</span></b></div><div style="text-align: justify;">Questo è un fattore importante, che rende "Supernatural" molto completa e poliedrica: presenta al suo interno i famigerati siparietti comici di cui vi parlavo prima, nonché delle vere e proprie scene da meme, con cui vi rotolerete per terra dal ridere in maniera inaspettata. Diventa davvero impossibile annoiarsi.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="color: #cc0000;">6. È una serie drammatica</span></b></div><div style="text-align: justify;">L'elemento horror non è lasciato al puro e semplice caso. Molto di ciò che succede, crea pathos, un pathos che si autoalimenta, fino a generare un crescendo di situazioni disperate.<br />La stessa storia ha una sua anima, un carattere complesso che si snoda attraverso dinamiche dolorose, ma a dir poco spettacolari. È come se ciascuno dei personaggi dovesse morire giorno per giorno, semplicemente al fine di riuscire a sopravvivere.</div><div style="text-align: justify;"><b><span style="color: #cc0000;"><br /></span></b></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="color: #cc0000;">7. Ti fai una cultura sulle creature sovrannaturali</span></b></div><div style="text-align: justify;">Vi permette di fare un continuo ripasso su tutte le creature paranormali tipiche e non, imparandone anche di nuove. Potrebbe sempre tornarvi utile sapere cosa fare, se doveste trovare sacchettini strani per casa. Oppure, male che vada, riuscirete a capire se il fantasma che infesta la vostra nuova abitazione dei sogni, vi sta dando il benvenuto o lo sfratto. </div><div style="text-align: justify;"><b><span style="color: #cc0000;"><br /></span></b></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="color: #cc0000;">8. Ci sono puntate particolari, che fanno da tributo ad altri film</span></b></div><div style="text-align: justify;">Come se non bastasse la completezza nel suo essere multi-genere, presenta anche episodi più particolari, di nicchia, capaci di ricalcare e rendere onore a capolavori del cinema e della letteratura.<br />Sono come piccole opere d'arte da incorniciare.</div><div style="text-align: justify;"><span style="color: #cc0000;"><b><br /></b></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="color: #cc0000;"><b>9. Ha un ritmo veloce</b></span></div><div style="text-align: justify;">È tutto fuorché una serie lenta, la cadenza delle rivelazioni e dei colpi di scena è serrata e rapida. Non presenta lunghi momenti morti in cui ti chiedi cosa diamine stai guardando o cosa stiano aspettando i protagonisti prima di fare qualcosa.<br /><br /></div><div style="text-align: justify;"><span style="color: #cc0000;"><b>10. Crea dipendenza</b></span></div><div style="text-align: justify;">Non riuscirai a smettere. Basterà cominciare e vorrai solo avere più tempo per divorare tutte le stagioni. "Supernatural" è una serie tv da cui non si torna indietro. Una volta ceduto al suo fascino, è un punto di non ritorno: verrete inghiottiti e va benissimo così.</div><p></p>Federica Forlinihttp://www.blogger.com/profile/05666699058541545817noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3492135689237536319.post-34560477919451439312020-11-08T07:52:00.002+01:002020-11-08T14:42:21.698+01:00Covid-19. Una pagina sporca nei libri di storia<div style="text-align: left;"><p dir="ltr"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQKJmLjvOKW_feQP6uHB2PANDPxzb3IYQkqf4tA6vyLBwTb0zRpWQQd_ITB8Ba8Gmt4WcfIKy_2oKHKdriNTilvYlHG0x1rIyNqt_iB1NIFGeGny4_LudmiwR2l2T7NncCbOjCXYtTlYc2/s1078/IMG-20201102-WA0031-1%257E2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><img border="0" data-original-height="1078" data-original-width="727" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQKJmLjvOKW_feQP6uHB2PANDPxzb3IYQkqf4tA6vyLBwTb0zRpWQQd_ITB8Ba8Gmt4WcfIKy_2oKHKdriNTilvYlHG0x1rIyNqt_iB1NIFGeGny4_LudmiwR2l2T7NncCbOjCXYtTlYc2/w270-h400/IMG-20201102-WA0031-1%257E2.jpg" width="270" /></a></div><div style="text-align: justify;">A volte penso a come sarebbe potuta andare una normalissima giornata e mi risale un'amarezza dalla bocca dello stomaco. Mi viene un magone incontenibile a pensare a come eravamo, a quello che abbiamo perso e a quanto ci vorremo a recuperarlo.</div><p></p><p dir="ltr" style="text-align: justify;">In una delle tante giornate, che sembravano anche tutte uguali, probabilmente mi sarei svegliata, avrei lavorato, trangugiato i pasti con l'imbuto e poi sarei andata al cinema. </p></div><div style="text-align: left;"><p dir="ltr" style="text-align: justify;">I nuovi film da recensire attendono, non ci si può fermare.</p>
</div><p dir="ltr" style="text-align: justify;">Nessuno avrebbe mai potuto pensare, nemmeno nelle peggiori pellicole da apocalisse zombie, che si sarebbe irrimediabilmente fermato tutto così. Più volte. Che non avremmo più potuto presentarci con una stretta di mano, abbracciare gli amici in un momento di sconforto, andare a cena tutti insieme per festeggiare un evento speciale, senza invitare quella maledetta paura, che ci segue ovunque. </p><div style="text-align: left;"><p dir="ltr" style="text-align: justify;">Adesso sono occasioni proibite.</p>
</div><p dir="ltr" style="text-align: justify;">Nessuno avrebbe mai potuto prevedere l'ansia antecedente i risultati di un tampone e che sarebbe diventata quasi una routine.</p><p dir="ltr" style="text-align: justify;">Ci sono giorni in cui mi chiedo come faccia una madre a spiegare a un figlio, che con i compagni può giocare se va bene a metri di distanza, respirando la sua stessa anidride carbonica in una mascherina. Come si fa a dirgli di non scambiarsi le matite o i giochi, come noi invece abbiamo fatto da piccoli un miliardo di volte. Penso a quante volte con noi i genitori hanno scrollato le spalle: "Si farà gli anticorpi" e a quanto sia complicato adesso, far capire che c'è da disinfettarsi le mani di continuo, fino a quasi ferirle. </p><p dir="ltr" style="text-align: justify;">Quanto coraggio ci vuole a spiegare ai bambini che il mondo è così, quanto coraggio c'è stato nelle epoche passate.</p><p dir="ltr" style="text-align: justify;">Eppure siamo ancora vivi. Ammaccati, feriti, dilaniati dall'incertezza di giornate precarie, che non passano mai. Ma vivi.</p><p dir="ltr" style="text-align: justify;">Forse è proprio questo il segreto per andare avanti in questa nebbia. Pensare che siamo ancora al mondo e tutto questo, una mattina ci sveglieremo e sarà passato. </p><p>
</p><div style="text-align: left;"><p dir="ltr" style="text-align: justify;">Una brutta pagina sporca nei libri di storia.</p></div>Federica Forlinihttp://www.blogger.com/profile/05666699058541545817noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3492135689237536319.post-65647645946624398572019-05-15T22:15:00.000+02:002019-05-15T22:18:32.816+02:00"Il Corvo", il film maledetto<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRFY9mkl_WzDwO3e6DvWRsUpNOfjZLYrJkX3T1WFIC-Ft3EAuwgZvUaUelHkVdOSqiqrhc58rO1QWTUAHOGUZnj0F5BxstcIYEPp763V1jT9nH5o7gkqsItD36wWxLmZx9_n_EuTG89qsx/s1600/Crow.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="488" data-original-width="338" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRFY9mkl_WzDwO3e6DvWRsUpNOfjZLYrJkX3T1WFIC-Ft3EAuwgZvUaUelHkVdOSqiqrhc58rO1QWTUAHOGUZnj0F5BxstcIYEPp763V1jT9nH5o7gkqsItD36wWxLmZx9_n_EuTG89qsx/s400/Crow.jpg" width="275" /></a></div>
<span style="text-align: justify;">Avete presente quando c'è un film che tutto il mondo si è gustato più volte e conosce a memoria battuta per battuta e mancate solo voi? Ho finalmente colmato un'enorme lacuna: ho visto "Il Corvo".</span><br />
<div style="text-align: justify;">
Ovviamente questo mio intervento non va interpretato alla: "Ecco, ha scoperto l'acqua calda". <br />
È più una sorta di commento, di riflessione. Volevo fissare da qualche parte le mie sensazioni ed eccoci qui.<br />
Siamo nei turbolenti e oscuri anni '90, sporchi fino al midollo di quelle atmosfere buie che ti si attaccano alle ossa, alla pelle, all'anima. Quelle atmosfere spaventosamente fumose e nere, cariche di disperazione e speranza nel contempo.<br />
È proprio per contrasti che si svolge questa storia.<br />
Il presupposto di partenza è che i corvi portino nell'aldilà le anime dei defunti, ma ci sono casi gravi in cui lasciano tornare l'anima affinché risolva le sue questioni in sospeso. Questo è ciò che accade a Eric Draven, un musicista che ha perso la vita insieme alla sua fidanzata ad opera di una banda di malviventi, che ha anche abusato della donna prima di ucciderla.<br />
Così abbiamo il ritorno di questa figura la cui esistenza si era interrotta un anno prima, al fine di regolare i conti. Ma questo è solo lo spunto di partenza, perché l'intera pellicola diventa una sempreverde riflessione sul significato della vita e della morte.<br />
I dialoghi sono densi, carichi di nostalgia, sintetici ma molto profondi. Con poche parole azzeccate, che vanno a comporre frasi brevi e precise, si generano aforismi che sopravvivono al tempo. <br />
"Non può piovere per sempre", il più celebre, sembra quasi un filo conduttore affettivo, una sorta di abbraccio, quell' "andrà tutto bene" rassicurante che non sempre riceviamo o facciamo in tempo ad esprimere ai propri cari.<br />
A rendere il film ancora più emblematico è stata purtroppo la stessa scomparsa del protagonista, Brandon Lee, a seguito di un incidente durante le riprese. Un artista che ci abbandona proprio nel tentativo di mostrarci quanto la vita in qualunque sua forma sia da difendere e non vada sprecata e di come la morte sia in realtà un tramite tra una dimensione di sofferenza e una di pace, dà seriamente da riflettere. Genera sgomento pensare che una pellicola del genere, per parlare del dolore della perdita, sia diventata dolore e perdita essa stessa.<br />
Dopo tutta questa sofferenza restiamo senza fiato, con un'unica straziante domanda: chi se ne va, se ne va per sempre? Ci viene fornita una risposta esaustiva, ma questa storia ci esorta anche tra le righe a credere in una dimensione oltre quella che si può toccare, in cui nessuno è perso davvero.</div>
Federica Forlinihttp://www.blogger.com/profile/05666699058541545817noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3492135689237536319.post-25522253672051738552019-05-14T12:45:00.002+02:002019-05-14T12:45:25.791+02:00Game of Thrones 8x05. Una puntata a dir poco imbarazzante (OVVIAMENTE SPOILER).<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNktj7PsXyHz5Cdnj9p3GijziFvRrKDcMNSWwGDn6BFS6Dw1iuxogJeEFNpTV8wIkJUFXN4RTBGMV8PGBJIqzwMRGXw9pMqSbVO1hijI8aC-TcI6TnE0WiBkbzscQI8IQWI1Mx-MTSLpR-/s1600/Cersei.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="246" data-original-width="205" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNktj7PsXyHz5Cdnj9p3GijziFvRrKDcMNSWwGDn6BFS6Dw1iuxogJeEFNpTV8wIkJUFXN4RTBGMV8PGBJIqzwMRGXw9pMqSbVO1hijI8aC-TcI6TnE0WiBkbzscQI8IQWI1Mx-MTSLpR-/s400/Cersei.jpg" width="333" /></a></div>
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Questa "recensione" sarà breve, sia perché c'è un video che sta per uscire, sia perché purtroppo ho veramente il tempo contato per scriverla. Vi assicuro che era meglio non assistere a questo scempio, anche perché dalle prime stagioni sono sempre stata dalla parte dei Targaryen e adesso mi vergogno tantissimo.<br />Facciamo un elenco di delusioni in ordine sparso, senza contare la Madre dei Draghi?<br />Partiamo da <span style="color: red;">Jaime</span>. Sì, perché dopo che ti accorgi che il tuo personaggio preferito sta diventando pazzo furioso, riponi perlomeno le tue speranze sul secondo e ti dici che probabilmente andrà a compiere la profezia e tutti felici e contenti. Sì, perché nei libri (che purtroppo non ho letto, ho reperito notizie in giro) c'è una profezia sulla morte di Cersei, che altro non è che parte di quella a cui assistiamo nella serie tv, la parte finale. Cersei bambina si fa raccontare praticamente la sua vita da Maggy la Rana, ella le dice che sposerà un re, che i figli saranno tre, biondi e che moriranno, che una donna più bella e giovane le porterà via tutto... e ci si ferma qui. Ma non era la profezia completa.<br />Nei libri, successivamente c'è una parte che recita così:<i> "E quando sarai annegata nelle tue stesse lacrime, il valonqar chiuderà le mani attorno alla tua gola bianca e stringerà finché non sopraggiungerà la morte."</i><br />Ma cosa significa la parola "valonqar"? È un termine che in alto Valyriano significa "fratello minore". Infatti Cersei cresce e per tutta la vita porta rancore a Tyrion pensando che si parli di lui, ma in questa puntata vediamo che di fatto a lei riesce ad avvicinarsi Jaime, suo gemello sì, ma nato comunque dopo per poco tempo. Ho divorato la puntata pensando "ecco adesso la strozza" e poi? Poi niente, muoiono romanticamente abbracciati. E la profezia? Ciao.<br />E questo è solo il primo che non fa quello che dovrebbe fare.<br />C'è <span style="color: red;">Arya</span>, che ha una parte un po' insulsa e sembra solo perdere tempo. Dopo che hai letteralmente guardato la morte in faccia più volte e hai ucciso il Re della Notte, ti fai spaventare da Daenerys e il drago, quindi fai marcia indietro? Poi probabilmente avrà una specie di riscatto, perché questo cavallo bianco che la porta via in mezzo alla devastazione, il tutto illuminato da un raggio di luce, dà da pensare.<br /><span style="color: #cc0000;">Verme Grigio</span> che aveva un bel ruolo e poi finisce per diventare un assassino d'innocenti, pazzo quanto Daenerys.<br /><span style="color: red;">Jon Snow</span>, ma ti svegli? Eh niente, sembra partecipare all'episodio quando ormai è tardi. Il peggiore in assoluto.<br />Non ci dimentichiamo di <span style="color: #cc0000;">Tyrion</span>. Ci sono teorie che lo indicano come Targaryen, quindi la domanda è: avrebbe potuto fermare Drogon nell'arrostire Varys? Sì, probabilmente, ma non lo fa perché questa cosa non esce mai fuori e va beh. Si accorge che Daenerys è una matta ma si sveglia un po' tardi pure lui e comunque posti così gli eventi, non potrebbe intervenire. Qui mi delude più il modo in cui avvengono certe dinamiche, perché lui si dimostra comunque attaccato alla famiglia, quindi salva il fratello e nessuno se ne accorge. Okkeeey. Quindi Jaime scappa...e niente. Nessuno lo vede.<br />C'è tanto da dire, veramente troppo. A questo punto la domanda è: c'è modo di salvare questa serie tv? Secondo me no, potrebbe rialzarsi un po' ma sarebbe comunque una magra consolazione. I colpi di scena più belli sono stati completamente distrutti. Intere caratterizzazioni devastate nelle battute finali. Cosa ci sta aspettando nella sesta puntata? Non lo so proprio e sono molto scoraggiata.<br />Se volete sapere più nello specifico cosa ne pensiamo della puntata, seguite il canale <a href="https://www.youtube.com/channel/UCag9EgoHJYn2uioCWykHIsQ"><b>Nerdflics</b></a>, che presto uscirà il video/recensione!</div>
Federica Forlinihttp://www.blogger.com/profile/05666699058541545817noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3492135689237536319.post-30332658562647032182019-05-11T10:36:00.002+02:002019-05-11T10:37:02.879+02:00Chi siederà sul Trono di Spade? Teoria sul finale (SPOILER)<div style="text-align: justify;">
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiA3kGHmKF9ldRBgYhH3C9Aezb3R4T5Qxyna0Eimh7a2g5ViS17mdwQTH3WGxJKs79i7-2OObaACANytYz41falXGPTkj3UWiLgOEKkVZwnZygK_uutwokNWbKTbhbk1JMaqSDjkIdWEQ3m/s1600/trono+di+spade.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="628" data-original-width="1280" height="314" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiA3kGHmKF9ldRBgYhH3C9Aezb3R4T5Qxyna0Eimh7a2g5ViS17mdwQTH3WGxJKs79i7-2OObaACANytYz41falXGPTkj3UWiLgOEKkVZwnZygK_uutwokNWbKTbhbk1JMaqSDjkIdWEQ3m/s640/trono+di+spade.jpg" width="640" /></a></div>
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Confessiamolo: siamo giunti alla quarta puntata dell'ottava serie ancora più provati dei personaggi stessi. Più sofferenti di Jon Snow senza il metalupo; più di Sansa dopo le torture di tutti gli uomini pessimi che ha incontrato lungo la strada; più di Daenerys senza Jorah, la migliore amica, l'amore e i due draghi; più di Cersei senza i figli e senza Jaime; più dello Sterminatore che ha lasciato la famiglia e anche la nuova amata; più di Bran che, diciamolo al Re della Notte ormai si era quasi affezionato e lo ha visto uccidere dalla sorella.<br />
Scherzi a parte questa nuova serie, puntata dopo puntata, ci lascia letteralmente abbandonati tra macerie di delusioni. C'è chi ha perso il suo preferito perché caduto in battaglia, chi perché è caduto in stile e c'è ormai una forte carenza di certezze nell'aria. Siamo un po' tutti senza nome ormai e l'unica cosa che ci accomuna è un'unica enorme domanda: chi siederà sul Trono di Spade?<br />
Eccomi quindi qui con la mia singolare teoria che probabilmente non si avvererà mai, ma considerando quello che abbiamo visto fino ad ora, è comunque fattibile.<br />
Il trono originariamente abbiamo visto che era in mano ai Targaryen, quindi il primo erede legittimo che ci viene in mente, è il caro Jon Snow, che probabilmente non deciderà mai di prendere il comando perché la zia altrimenti lo manda a letto senza cena... quindi rimbalzerebbe alla nostra Madre del Drago (ormai...).<br />
Jon e Daenerys tuttavia hanno un problema non indifferente: Cersei che ha già messo radici lì e non si sposterà per nulla al mondo, aiutata da Euron che non ha ancora capito che il figlio di lei in realtà è un altro incesto.<br />
I Targaryen dovranno prima affrontare gli altri due e avere la meglio, ma non sono soli: altri due leoni sono con loro, perché Tyrion è fedele alla Khaleesi e Jaime sta probabilmente tornando con l'idea di far fuori la sorella ed è l'unico che può avvicinarla al punto da ucciderla... perché Cersei probabilmente esiterebbe trovandoselo davanti, come ha già fatto con il Folletto... e sarebbe un'occasione d'oro per lo Sterminatore.<br />
Una frase di Bran pronunciata in una delle puntate precedenti (molto simile al "chi ti dice che saremo in vita?"), lascia a presagire che questi ultimi scontri non lasceranno molti superstiti e i personaggi già menzionati rischiano più degli altri di fare una brutta fine. Ricapitolando, a capofitto nella lotta abbiamo i due Targaryen e Cersei con Euron che hanno fatto un po' di tutto per scavalcare il diritto degli eredi legittimi e sicuramente non si arrenderanno. In più ci sono i due fratelli Lannister che magari potrebbero prendere il trono ma non sono così intenzionati, ma più genericamente anche loro sono coinvolti in quella che potrebbe essere presto una carneficina.<br />
Poi ci sono gli Stark. Arya desidera solo la vendetta e spuntare i nomi dalla sua lista, tanto che rifiuta di "sistemarsi" con Gendry, nonostante un sentimento verso di lui lo provi; Bran non desidera nulla e lo ha ripetuto fino allo sfinimento; Sansa vuole conservare il nord e che principalmente nessuno la ostacoli in questo. Manderà i rinforzi a Daenerys e Jon? Non ne sono così sicura, ma non scommetterei troppo che lei punti al Trono di Spade perché vorrebbe dire mettere continuamente in subbuglio una serenità che comunque ha conquistato a fatica. Varys fa inoltre pensare in quest'ultima puntata, che il trono potrebbe arrivare a una persona che non lo vuole, riferendosi a Jon, ma se quest'affermazione nascondesse uno spoiler?<br />
Mettiamo caso che muoiano proprio i Targaryen, riflettiamo un attimo: chi sarebbe in diritto di ereditare il Trono di Spade, pur non volendolo?<br />
La risposta potrebbe venire proprio dalla stessa quarta puntata, in cui Daenerys per assicurarsi un alleato fedele, riconosce Gendry come discendente legittimo di Robert Baratheon, senza considerare che non ha "messo in regola" un nobile a caso, ma, a tutti gli effetti un bastardo che potrebbe ad ora, se solo volesse, rivendicare il Trono di Spade anch'egli.<br />
Ci sono altre teorie che vedono il ragazzo come il figlio che Cersei ebbe con Robert e disse di aver perso, ma la stessa profezia recita che la donna avrebbe avuto solo tre figli biondi e che una donna più giovane e bella glieli avrebbe portati via con tutto ciò che amava (Margaery?)<br />
Anche perché se Gendry fosse stato già legittimo, non sarebbe servito il gesto della Khaleesi.<br />
E se davvero alla fine giungesse al comando proprio il più improbabile degli improbabili, proprio colui che stiamo sottovalutando perché non fa parte in prima persona di questa grande guerra, ma che potrebbe vincerla perché gli altri sono occupati a uccidersi tra loro? Ad ogni modo a questo punto farei veramente il tifo per lui, dovrà pur consolarsi in qualche modo per il fresco due di picche. Anche Arya come Primo Cavaliere non la vedo un'ipotesi malvagia.</div>
Federica Forlinihttp://www.blogger.com/profile/05666699058541545817noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3492135689237536319.post-25648436257799725562019-03-20T13:02:00.001+01:002019-03-20T13:33:54.175+01:00Love, Death & Robots, mosaico riassuntivo dell'umanità.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjocVjO7lezHU6xlWLB3VfEB6ZlhAph2CeqqNInrccCYPe9ZKajoSPeTvWlSkrucC0VLJ_vgyDn5KwIZ2GoZu989yg88sBBnkO0qHTiRMtw5qfiskdOCuGgVb2plDeckBRLv0HEaOYaSV-p/s1600/love+death.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="320" data-original-width="640" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjocVjO7lezHU6xlWLB3VfEB6ZlhAph2CeqqNInrccCYPe9ZKajoSPeTvWlSkrucC0VLJ_vgyDn5KwIZ2GoZu989yg88sBBnkO0qHTiRMtw5qfiskdOCuGgVb2plDeckBRLv0HEaOYaSV-p/s640/love+death.jpeg" width="640" /></a></div>
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Immaginate un immenso coro in cui ciascuna voce ha qualcosa di differente da dire. Nel pubblico ci sarà qualcuno che ne resterà incantato? Sicuramente sì. Questo esempio riassume il senso ultimo di questa serie tv. Sta parlando a tutto il mondo in generale, ma anche nello specifico a ognuno di voi, ecco il suo punto di forza. È come un virus: arriva ovunque e a chiunque, perché ciascuno troverà ciò che stava cercando e resterete colpiti. Chi verrà sbalordito dalla grafica evoluta di una puntata particolare, chi verrà lacerato da una storia. Posso garantirvi che non resterete comunque indifferenti. </div>
<div style="text-align: justify;">
La serie è antologica, ovvero non c'è una trama omogenea che si sussegue e le narrazioni non sono omogenee nemmeno dal punto di vista stilistico. Si passa da una grafica di nuova generazione a un tratto molto sintetico ed essenziale, quasi minimal; le vicende sono varie e il punto vincente è proprio che ciascuna ha un pubblico ben preciso.<br />
L'unico filo conduttore è costituito dalle tre parole del titolo: "amore" nel senso più vasto del termine, capace di comprendere i legami più disparati; "morte" in quanto presenza inscindibile nella vita degli esseri umani ma a volte è intesa anche come un ciclo di distruzione e rinascita; "robot" come il rapporto tra l'evoluzione, il progresso e gli individui...ma vedremo anche veri e propri robot. Onestamente avrei aggiunto anche "gatti", ma quella è un'altra storia ancora.<br />
Il valore artistico di una serie del genere è incommensurabile, come quello di una tela su cui ogni artista ha impresso la sua pennellata, lasciando il proprio segno. Volevano dirci qualcosa e ci sono riusciti, creando un arcobaleno di emozioni. Tra una puntata e l'altra ci sono anche salti bruschi dal satirico al drammatico, al romantico, all'horror. </div>
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTzaas3FO2fm8PdFvBHDpb2m-hNMvfnPZ5AedA51r4XyY19bS4WbIFzkcBtObz5VGXjGPQlzqrerRAWceJrx7bz3benc_BC27SaYtOQ6AdZbNw6bbKW5pKbNj0HtkUtfHlyiGza1ERGMky/s1600/Zima_Blue_03.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="797" data-original-width="1600" height="318" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTzaas3FO2fm8PdFvBHDpb2m-hNMvfnPZ5AedA51r4XyY19bS4WbIFzkcBtObz5VGXjGPQlzqrerRAWceJrx7bz3benc_BC27SaYtOQ6AdZbNw6bbKW5pKbNj0HtkUtfHlyiGza1ERGMky/s640/Zima_Blue_03.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Zima Blue</td></tr>
</tbody></table>
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Confesso che la mia puntata preferita è stata in assoluto "Zima Blue", dalla sperimentazione artistica interessante, con un segno accattivante e particolare, quasi stile pop-art ma molto minimal nel contempo. Il messaggio fortemente filosofico, ci spinge verso una ricerca interiore esasperata, malinconica, fino a proporci una risposta inequivocabile. Triste? Forse... in parte consolatoria, dipende dai punti di vista.<br />
Consigliata soprattutto a chi è solito porsi grandi domande, a coloro che non sono soddisfatti nel vivere giorno per giorno senza chiedersi niente. Vi assicuro che vi prenderà in contropiede.<br />
Essa comprende tutti i criteri secondo i quali ho suddiviso le altre puntate.<br />
Graficamente, molto valide sono "La testimone" e non solo per quello, "Oltre Aquila" e "La notte dei pesci".<br />
Per la storia, altrettanto meritevoli sono sempre "La notte dei pesci", "Buona caccia" e "Mutaforma".<br />
Ci sono inoltre episodi che spiccano per originalità dell'idea, come "Tre robot", "Il dominio dello yogurt", ancora "La testimone", "L'era glaciale" e "Alternative storiche".<br />
Io vi ho detto sinteticamente la mia, ma cosa ne penserà Leonardo? State in campana, perché presto su <a href="https://www.youtube.com/channel/UCag9EgoHJYn2uioCWykHIsQ">Nerdflics</a> uscirà la recensione completa! </div>
Federica Forlinihttp://www.blogger.com/profile/05666699058541545817noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3492135689237536319.post-83783624583941477092019-03-13T11:17:00.001+01:002019-03-20T13:33:34.892+01:00"Non è romantico?", la commedia effervescente<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg51W5DQzT3_sTPYaYCMfNyHdDO7ZUXJ8EO2hMLqRWqCCEFl1skN84JvLL9CzE9vO1vm4Cfyt4HMRWOIVf-TKkEs2MJhAqGay5pYcD_TR1aqHzwzjTuV-AiLwT5ceRJ-GodVyZpSBXo6XPa/s1600/Non+%25C3%25A8+romantico.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="368" data-original-width="654" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg51W5DQzT3_sTPYaYCMfNyHdDO7ZUXJ8EO2hMLqRWqCCEFl1skN84JvLL9CzE9vO1vm4Cfyt4HMRWOIVf-TKkEs2MJhAqGay5pYcD_TR1aqHzwzjTuV-AiLwT5ceRJ-GodVyZpSBXo6XPa/s640/Non+%25C3%25A8+romantico.jpg" width="640" /></a></div>
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Vi è mai capitato di approcciarvi a un film senza troppe aspettative e di restare piacevolmente sorpresi? Non parliamo del premio Oscar dell'anno, ma vi offro su un piatto d'argento una trama piena di senso dell'umorismo e priva di punti morti. La noia è per sempre bandita: si lascia spazio a tanto sarcasmo e a un mondo dell'assurdo che viene accentuato in crescendo, lasciandoci contenti.<br />
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Demotivata nei confronti dell'amore fin dalla tenera età, la nostra protagonista, Natalie, è cresciuta con molto cinismo e poca fiducia in se stessa, la sorprendiamo intenta a spiegare ai colleghi nonché amici di lavoro, perché detesta i classici cliché delle commedie romantiche... fino a che, dopo una botta in testa, non si sveglierà proprio in una di queste! </div>
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Il carattere frizzante della narrazione ci accompagna minuto dopo minuto verso degli insegnamenti importanti, che s'intuiscono fin dall'inizio, ma erano necessari. <br />
Esiste una realtà oggettiva o dipende sempre dagli occhi con cui la vediamo? La giovane donna sembra totalmente insensibile verso alcuni argomenti, ma è realmente così o c'è dietro lo scoraggiamento, l'essersi messa l'anima in pace?<br />
Ci sono due modalità con cui guardare "Non è romantico?": la prima, grattando via la superficie per cogliere un messaggio più profondo; la seconda, lasciandosi cadere su una poltrona, staccando la testa per un po'. Ciascuno dei due risultati è garantito, perché per tutto il tempo della commedia, siamo immersi nelle sue atmosfere. È un film che trae il suo punto di forza proprio mescolando insieme tutto ciò che è melenso, ridicolo e in un certo senso scontato, creando una simpatica parodia, senza perdere il filo logico e il proprio carattere.<br />
La stessa Natalie è capace di passare da una realtà all'altra con la stessa ironia e leggerezza. Non si prende troppo sul serio e sdrammatizza laddove qualche punto sarebbe potuto risultare pesante. Tuttavia ad un occhio attento lascia intravedere uno spiraglio, una profondità diversa da quella che presenta a chiunque. C'è un nucleo, una parte di sé più vulnerabile che tenta di preservare, nonostante il menefreghismo di fondo e il linguaggio non propriamente da principessa delle fiabe.<br />
In definitiva vi divertirete veramente tanto con questo film e trarrete anche diversi spunti di riflessione da esso... quindi cosa state aspettando? </div>
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Federica Forlinihttp://www.blogger.com/profile/05666699058541545817noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3492135689237536319.post-75623497609398595582019-02-06T15:34:00.001+01:002019-02-06T15:34:45.605+01:00"Dragon Trainer – Il mondo nascosto", un'avventura sorprendente e sbalorditiva.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0TSUyLqyxVb3irWtmYBl7nkZOdSd5j9tmIEV6oocCHdlmhvC2vEncw9TWkniNRCrSF8k_oBNFYNIEBmqUSF8U44MHCGLIrDFFpMJ0KNdbhgYKzxRX4_fY7OrHdHgRJTIoIB442aplwWSz/s1600/Dragon+Trainer+%25E2%2580%2593+Il+mondo+nascosto.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="630" data-original-width="1200" height="336" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0TSUyLqyxVb3irWtmYBl7nkZOdSd5j9tmIEV6oocCHdlmhvC2vEncw9TWkniNRCrSF8k_oBNFYNIEBmqUSF8U44MHCGLIrDFFpMJ0KNdbhgYKzxRX4_fY7OrHdHgRJTIoIB442aplwWSz/s640/Dragon+Trainer+%25E2%2580%2593+Il+mondo+nascosto.jpg" width="640" /></a></div>
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Tornano sul grande schermo le avventure di Hiccup e della sua divertente e sconclusionata banda di vichinghi... e draghi. Dopo aver ormai appurato che questi ultimi siano i migliori amici degli uomini, non è mai certo il contrario: tutti gli uomini sono amici dei draghi?<br />Ovviamente abbiamo un nuovo cattivo molto particolare, che sembra pescare un po' nei villain Disney del passato (sì so che non è di questa casa di produzione, ma presto capirete cosa intendo): egli è un qualcosa di già visto ma nel contempo anche di nuovo.<br />Il nuovo capitolo della saga ci inonda di speranza: c'è un futuro per i vichinghi nonostante la minaccia imminente? Il nostro protagonista è chiamato a tenere viva questa fiamma, accesa dal padre anni prima. L'uomo, nonostante non sia più tra loro, non smette d'ispirare il ragazzo che trae dai ricordi con lui grandi insegnamenti. Altro barlume di luce è rappresentato da un esemplare di drago misterioso in circolazione: dopo tante ricerche, ecco apparire una furia chiara. Che sdentato non sia davvero l'ultimo rimasto della sua specie?<br />Il film è molto attento a proiettarsi verso il futuro, senza tuttavia seppellire il passato. Hiccup è sempre circondato da guide importanti: in questo caso proprio dalla madre ritrovata, che si rivela un'affidabile fonte di consigli. Egli in più ha una compagna vicino: Astrid ha molto da dimostrare ancora all'interno della storia... ci riuscirà?<br />"Dragon Trainer – Il mondo nascosto" è senza dubbio pieno di sorprese, molto pittoresco e supera nettamente il precedente secondo film, che invece perde in molti punti.<br />È stato finalmente chiuso il cerchio e siamo sbalorditi. Se volete saperne di più su questo film, non perdete d'occhio il canale <a href="https://www.youtube.com/channel/UCag9EgoHJYn2uioCWykHIsQ">Nerdflics</a>, che uscirà la recensione molto molto presto!<br />Intanto qui sotto sta per partire un piccolo approfondimento spoiler che mi sta molto a cuore, per cui se non volete anticiparvi praticamente il finale, non oltrepassate l'immagine! </div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjiY5vSZZowHd9JipMh6S4c-n1mDpWBhfCU0d_RqZaN9Lc1IRtn4k6dPaHwbSa0N8Rl6OThLdPdgf7pYNlg2HI-yujHmFxI6tQu6FOw-1MfasouolQC_tika6fDM46DMMbQE_a5V4rbKoJx/s1600/Hiccup.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="350" data-original-width="580" height="385" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjiY5vSZZowHd9JipMh6S4c-n1mDpWBhfCU0d_RqZaN9Lc1IRtn4k6dPaHwbSa0N8Rl6OThLdPdgf7pYNlg2HI-yujHmFxI6tQu6FOw-1MfasouolQC_tika6fDM46DMMbQE_a5V4rbKoJx/s640/Hiccup.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="color: #cc0000;"><br /><b><span style="font-size: x-large;">SPOILER</span></b></span></i></div>
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Viene naturale come respirare, pensare a Hiccup e Sdentato come a una stessa unità: dov'è uno vi è pure l'altro e viceversa, entrambi hanno perso una parte importante del proprio corpo e si sono sempre fatti forza a vicenda. Riuscireste mai a immaginare il nostro protagonista senza la sua furia buia?<br />Il tema della separazione è introdotto in maniera graduale ma netta: quando assistiamo all'innamoramento di Sdentato per una furia chiara inavvicinabile agli uomini, capiamo già che ci stiamo avvicinando a un addio che si cerca di rimandare per tutta la pellicola. Per un attimo sembra tornare tutto ok perché lei diventa socievole con gli esseri umani. Sembra una risoluzione positiva della questione, invece c'è una svolta ulteriore. Hiccup è cresciuto, sceglie di fare la cosa giusta, anche se, porca miseria è dolorosa anche per noi che assistiamo da una poltroncina: lascia andare per sempre il suo (nostro, perché diciamolo: Sdentato è diventato un po' di tutti) drago e così faranno gli altri, per assicurare ai loro amici alati un futuro migliore. Sono consapevoli che gli uomini rovinano qualsiasi cosa incontrino e questa consapevolezza logora ciascuno nel profondo...ma non è la fine: i due amici sono destinati ad abbracciarsi di nuovo. Vedere bambini e draghetti che giocano insieme, stringe il cuore. Non poteva esserci un epilogo migliore.</div>
Federica Forlinihttp://www.blogger.com/profile/05666699058541545817noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3492135689237536319.post-87763350459893069662019-01-17T12:35:00.000+01:002019-01-17T12:35:25.971+01:00"It Follows" e il suo grande fallimento.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEik1fAq5An9IN7S0f4QUHu10pODdTo6jUgCa6QV_e3pdmY1hZqvG9_myrTqeuU4PhfRmPGkYPuXtXE23yurwIbAuZV0ky_OsV5_kY8bxdCAPAlZkc2BXREymTWBwiB6GAhb0ENsPoAkNY4k/s1600/it-follows-maika-monroe-2-e1434469666844.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="672" data-original-width="1062" height="404" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEik1fAq5An9IN7S0f4QUHu10pODdTo6jUgCa6QV_e3pdmY1hZqvG9_myrTqeuU4PhfRmPGkYPuXtXE23yurwIbAuZV0ky_OsV5_kY8bxdCAPAlZkc2BXREymTWBwiB6GAhb0ENsPoAkNY4k/s640/it-follows-maika-monroe-2-e1434469666844.jpg" width="640" /></a></div>
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Qualcuno di voi si sente solo?! Dopo questo film avrete un amico fantastico in grado di essere sempre con voi, non importa quanto lontano andrete! </div>
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Partiamo con l'ironia, che qui c'è da piangere....</div>
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La nostra alta, bellissima e biondissima protagonista contrae con un rapporto sessuale una malattia strana: una sottospecie di demone stalker che t'insegue per ucciderti.</div>
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Lo strambo ragazzo che le ha regalato la maledizione, le spiega che deve trasmetterla allo stesso modo e che per nessun motivo al mondo deve farsi toccare dal mostro.</div>
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Ora, se c'è qualcosa che non sopporto di un horror, è il fatto che si regga tutto sulla stupidità del personaggio principale: il film si risolverebbe in cinque minuti, ma perche non allungarlo facendo azioni senza alcun senso?</div>
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E qui non si fa altro che tergiversare la soluzione più logica.</div>
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La giovane si ritrova ad essere seguita da una losca figura che ogni volta cambia aspetto.</div>
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I jump scare non sono molti ma li ho trovati ben piazzati, colpiscono bene lo spettatore, la trama tuttavia resta decisamente vuota e più che paura abbiamo l'ansia...che si freddi la pizza che stiamo mangiando nel frattempo. Per il genere è anche troppo pulito in termini di sangue. Non ci sono scene realmente spaventose, molta della paura deriva esclusivamente da quello che pensiamo accadrà, ma figuratevi se poi accade. Non è che uno cerchi lo splatter, ma siamo a un livello poco più serio di uno "Scary Movie", che comunque riesce nel suo intento, ovvero far ridere. "It follows" fa davvero paura? Mi spaventa più che esista un secondo capitolo, ma non so se lo vedrò.</div>
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<span style="font-size: x-large;">Parte spoiler</span></div>
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Io non pretendo affatto che la protagonista sia una donna libertina e senza freni inibitori, ma in un contesto dove stai rischiando di morire da un momento all'altro, non subentra neanche per un istante l'istinto di sopravvivenza e allora entri in un locale e ti viene in mente di passare il demone a uno sconosciuto? </div>
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Va bene, facciamo che la biondina sia piena di principi, com'è che poi dopo tre quarti di film si sveglia all'improvviso e offre le sue grazie a entrambi i suoi cari amici, ammazzandone uno e l'altro chi lo sa? Una persona con i principi dovrebbe avere in mente che poi farà fuori coloro che realmente ama...ma lei no, in fin dei conti non sembra che gliene importi molto. Lei aveva la soluzione davanti agli occhi per tutto il tempo, perché i due giovani non vedevano l'ora di buscarsi questa cosa... e lei che fa? Ruba macchine con cui si schianta e cambia casa venti volte. </div>
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In più il demone dev'essere veramente educato, perché durante la permanenza in ospedale della ragazza, sembra attendere in sala d'attesa di essere passato al prossimo. </div>
Mica gli piace vincere facile, è uno che ama le sfide. Altrimenti avrebbe corso invece di camminare. <br />
Ancor più perplessa ci sono rimasta con l'avvicinarsi del finale. A un certo punto sembrava una puntata di "1000 modi per morire" con lei dentro la piscina, contornata da una decina di apparecchi elettrici con cui poteva finire fulminata e stranamente nemmeno succede. Mah.<br />
Questo era il grande piano per risolvere la questione?<br />
Ovviamente l'amico che resta in vita e ancor meno furbo di lei, perché ha l'intuizione giusta fermandosi lungo una certa strada con la macchina, ma poi non combina niente perché gli piace di più giocare ad acchiapparella.<br />
Raramente sono così amareggiata da un film.Federica Forlinihttp://www.blogger.com/profile/05666699058541545817noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-3492135689237536319.post-70278722566332940332019-01-15T19:04:00.001+01:002019-01-15T19:05:11.927+01:00"Van Gogh. Sulla soglia dell'eternità" e anche oltre.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJ9tLljOSBUfbsgcvbgk8CpCIjTG5v6CfI_F7wwxCdUFDcZjtgqcZwRzI_PWGJmeEBFyIdAO9Ts2_5MJ38ZrtGO3HDuIEOX21NZqStX1w0jux2THEFw4rwNolJtbp5reqq-9okQVJDq4hU/s1600/Van+Gogh+Sulla+soglia+dell%2527eternit%25C3%25A0.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="381" data-original-width="678" height="358" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJ9tLljOSBUfbsgcvbgk8CpCIjTG5v6CfI_F7wwxCdUFDcZjtgqcZwRzI_PWGJmeEBFyIdAO9Ts2_5MJ38ZrtGO3HDuIEOX21NZqStX1w0jux2THEFw4rwNolJtbp5reqq-9okQVJDq4hU/s640/Van+Gogh+Sulla+soglia+dell%2527eternit%25C3%25A0.jpg" width="640" /></a></div>
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Molti biopic sono intimi in quanto narrano la vita di una persona, ma raramente lo sono così tanto. </div>
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Questo è un film sublime, ma non è per tutti con le sue atmosfere lente e deliranti e non è nemmeno un semplice racconto. Assomiglia a una danza degli spiriti, dove i fantasmi volteggiano, si accarezzano, si abbracciano per poi allontanarsi di nuovo e poi divenire tempesta.</div>
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È un tripudio di colori violenti gettati su una tela in maniera spasmodica e istintiva, senza pensare e nel contempo la storia di un uomo che ogni volta in cui si perde e si allontana dagli altri, trova un pezzo di se stesso ma nel contempo non ha più il concetto di realtà. </div>
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Non ci troviamo in una storia ma in una tela sfregiata: non ci poteva essere miglior tributo alla vita di un artista rifiutato, disprezzato, attaccato dalla gente comune che non poteva arrivare a capire il suo genio. </div>
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Gli eventi si snocciolano lenti, cadenzati, come foglie che si abbandonano al suolo, accompagnate da una musica morbida ma insidiosa e invadente, con un volume troppo alto per permettere di vedere questo film lucidamente. Con note così alte e violente da stordire, ferire, uccidere colui che guarda e improvvisamente non guarda più soltanto, perché è trascinato ad essere testimone di quanto accaduto. Testimone del male perpetrato su di un individuo solo, dalla personalità instabile, considerato pazzo ma non è mai stato lui quello realmente pericoloso. È la gente cosiddetta "normale" a farci spaventosamente paura per freddezza e scarsa umanità, è l'ordinario che dilania un'anima eletta fino a farla appassire.</div>
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Willem Dafoe ha dato tutto se stesso, fino a smettere di esserlo. Non percepiamo mai un attore che recita la parte di un pittore tormentato, anzi si è fatto egli stesso dolore e tormento, si è vestito di un'angoscia lacerante fino a farsi pervadere. Lui è stato Van Gogh dal primo all'ultimo secondo del film e gliene sono profondamente grata. Egli per primo si è innamorato della natura fino a perdersi in essa e ci ha immersi in ambienti freddi, privi di calore umano, con una luce gelida e violenta filtrata dalle fronde giallissime degli alberi, scossi dal vento crudele come mani che bussano a porte perennemente chiuse dall'egoismo. Nulla mi toglierà dalla testa quegli occhi azzurrissimi e spiritati, inghiottiti dalla pazzia eppure completamente lucidi. È stato emozionante anche solo fissare i primi piani dell'attore in silenzio, come se fosse capace di leggere i segreti del mondo, come se potesse raccontarli a tutti. </div>
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Il nostro eroe è di un altro pianeta e la sua vita non è un elenco di azioni svolte: è sudore, dolore, pennellate di sangue che poco prima di cadere si fanno gialle di luce. Quella luce tanto rincorsa e mai trovata con occhi che vedono oltre, visione enfatizzata da una sfocatura dell'inquadratura dalla forma di un'ipotetica linea di orizzonte. La prorompente ricorrenza del giallo che tanto lo appassionava, è stata causa del suo male perché la tinta veniva fabbricata con il piombo e noi riscontriamo questa tinta ovunque: nei quadri, nella natura, sulle pareti della casa in cui l'artista era solito dipingere. </div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCxagMSc-wQ6AdO_z_58f2S_qvegp9DOt8iJlbiqnJIsa2Dkpqks80bgs95pWIz8fXdyJKkH6vYupYMVpnO-sHxBraQUS9DHnlUM4-JqnCu2MSrFlchQ9R5WIGiReS1Rgce2BuEQdrHFqh/s1600/Gauguin.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="750" data-original-width="1333" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCxagMSc-wQ6AdO_z_58f2S_qvegp9DOt8iJlbiqnJIsa2Dkpqks80bgs95pWIz8fXdyJKkH6vYupYMVpnO-sHxBraQUS9DHnlUM4-JqnCu2MSrFlchQ9R5WIGiReS1Rgce2BuEQdrHFqh/s640/Gauguin.jpg" width="640" /></a></div>
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Scegliere la tinta preferita sbagliata conduce alla follia e lo capiamo dal momento in cui notiamo la profonda differenza con il disinvolto e sfacciato personaggio di Gauguin, con la passione per il caldo e suadente rosso, che si pone sì come un uomo rivoluzionario, ma decisamente più bilanciato. Interpretato da Oscar Isaac come un enigmatico anticonformista tendente al perfezionismo, non arriva mai a farsi conoscere davvero, perché giunge a noi con una certa lontananza emotiva. Lo scopriamo secondo lo sguardo di Van Gogh, completamente ipnotizzato dalla sua figura ma che lo percepisce continuamente distante, come una fugace apparizione. Come un lampo destinato poi ad essere divorato nuovamente dal buio della solitudine e della notte. Gauguin è pretenzioso, molto critico e non esita mai a mettere in discussione il suo amico fino all'ultimo. Lui stesso si pone come una pennellata nervosa nella vita dell'altro, come se con la perfezione volesse risolvere il proprio caos interiore.</div>
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Decisamente più decifrabile e fonte di stabilità per il protagonista, è il fratello Theo (Rupert Friend) che da sempre decide di sostenerlo in qualsiasi modo, non prestando il benché minimo ascolto a tutto ciò che la gente gli racconta, o meglio ascolta ma sempre cercando una soluzione a ciascun problema.<br />
Altro intervento memorabile è quello di Mads Mikkelsen nei panni di un uomo di fede molto particolare, che avrà una discussione interessante con Van Gogh riguardo Dio e il suo grande piano.<br />
"Van Gogh. Sulla soglia dell'eternità" si rivela completamente aderente all'anima dell'uomo/ pazzo / genio /artista e ci mette in guardia sul non vedere solo la sfaccettatura più comoda per noi, perché la sua personalità è unica e inscindibile. Fornisce anche una rivelazione molto importante: nemmeno un pazzo giunge ad essere dannoso quanto l'ignoranza e la mediocrità.<br />
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Federica Forlinihttp://www.blogger.com/profile/05666699058541545817noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-3492135689237536319.post-40782537158095988412019-01-08T18:33:00.000+01:002019-01-08T18:33:52.598+01:00"Ralph Spacca Internet" e spacca cinema!<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmYCNPPW9dmDvOs18brUL-lQcO-p6ZwNrZsDwbFnW6eG4cCrmEQWGggh5qo1gHqUnmkH-GONZMNtU8s1g5CMiQ-T5ouyOwb9XQ1L5PgynHiPmY763-xL3er9wZHyFwW5YeqXmblzF8B5FX/s1600/Ralph+spacca+internet.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1600" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmYCNPPW9dmDvOs18brUL-lQcO-p6ZwNrZsDwbFnW6eG4cCrmEQWGggh5qo1gHqUnmkH-GONZMNtU8s1g5CMiQ-T5ouyOwb9XQ1L5PgynHiPmY763-xL3er9wZHyFwW5YeqXmblzF8B5FX/s640/Ralph+spacca+internet.jpg" width="640" /></a></div>
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Dopo l'avventura del primo capitolo, il secondo ha deciso per il salto di qualità: si va direttamente sul web! Il divertente Ralph e la scapestrata e ribelle Vanellope sono alla ricerca di un pezzo di ricambio per "Sugar Rush". Risate assicurate ma non solo: la lezione da imparare da questa storia è estremamente importante e non va assolutamente dimenticata.<br />Il film è spassoso, profondo, e pieno di colpi di scena nonché di riferimenti alla cultura nerd e da questo punto di vista ricalca "Ready Player One"...ma quest'ultimo non ha le principesse Disney! </div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgsJtKiHxm5Gs1g5ZsQ91nOEAsc-_SK4R0F9EOoVtIJg-1mc4BM_CQIEvhZgDxapa2P3ih5lJkLKNxbGpjCojMKtDfhf2lpzMZa6ygm8RXpxff38o_yR2SoPi40xFtRxxyc5Oh1oWIy7Uzi/s1600/ralph-spacca-internet-2-principesse.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="221" data-original-width="530" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgsJtKiHxm5Gs1g5ZsQ91nOEAsc-_SK4R0F9EOoVtIJg-1mc4BM_CQIEvhZgDxapa2P3ih5lJkLKNxbGpjCojMKtDfhf2lpzMZa6ygm8RXpxff38o_yR2SoPi40xFtRxxyc5Oh1oWIy7Uzi/s640/ralph-spacca-internet-2-principesse.png" width="640" /></a></div>
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Ci sono molti passaggi che spezzeranno il ritmo della storia e il loro è perfetto per sdrammatizzare. Le principesse, tirate a lucido per l'occasione, avranno una parte veramente spassosa e tutta da gustare e ci faranno sorridere, portando ciascuno indietro alla propria infanzia, rafforzando l'elemento nostalgico. La pellicola alterna sapientemente i momenti malinconici con quelli atti ad alleggerire la situazione, creando un connubio perfetto.<br />In definitiva questo Ralph spacca e non solo. Noi siamo veramente contenti di aver assistito a un film d'animazione così bello. Se volete saperne di più seguite il canale <a href="https://www.youtube.com/channel/UCag9EgoHJYn2uioCWykHIsQ">Nerdflics</a> perché presto, ma molto presto, uscirà la recensione!</div>
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Federica Forlinihttp://www.blogger.com/profile/05666699058541545817noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3492135689237536319.post-56995661260367269972019-01-07T13:40:00.001+01:002019-01-07T13:43:40.611+01:00Bird Box e l'isola del realismo che non c'è. (NO SPOILER)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghThiRLIgddN2nETc3XsHAhh1P_S1NRzRC2mldrt06cEUW1GeE8i9QIrMQn6zNEedE2rHY8ZOp_Rt6Ql4349GE80s4EtX0FLVamrdKyR3cxMiNaArPVouV2R323CoYVZm0xiROjK3H51YE/s1600/Bird-Box.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="1280" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghThiRLIgddN2nETc3XsHAhh1P_S1NRzRC2mldrt06cEUW1GeE8i9QIrMQn6zNEedE2rHY8ZOp_Rt6Ql4349GE80s4EtX0FLVamrdKyR3cxMiNaArPVouV2R323CoYVZm0xiROjK3H51YE/s640/Bird-Box.jpg" width="640" /></a></div>
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Questo film suscita violenza, ma non perché istighi al suicidio, visto che il tema è trattato in maniera così splatter e rapida da non creare empatia nemmeno in uno dei miei cani. Anche perché nessuno comprende il motivo di queste morti così buttate a caso, dubito che qualcuno nella vita reale segua l'esempio.</div>
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Il problema è che finito il film ti viene da prendere a calci chi ha scritto certe parti della storia, urlandogli a un centimetro dalla faccia come abbia fatto a pensare che certe dinamiche fossero credibili. Il problema è grande e non si può nemmeno definire soggettivo. È evidente un po' come una trave enorme che sbarra l'accesso a un ponte: dite che si vede?<br />
<br />
Trama in breve: una donna cerca di salvare i suoi bambini da un misterioso virus che colpisce gli occhi e porta al suicidio, attraversando insieme a loro un fiume, con una piccola imbarcazione di legno.<br />
Di cosa o chi dobbiamo realmente aver paura?<br />
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Il tema del suicidio è trattato in maniera molto ridondante e suscita curiosità. Il clima è quello di un'apocalisse zombie ma poi ci rendiamo conto che nessuno morde e mangia altre persone: l'isteria è causata semplicemente da gente che pone fine alla propria vita, dopo che gli è cambiato lo sguardo. Tuttavia l'atmosfera iniziale rimanda vagamente a prodotti come "The Walking Dead", solo che poi non c'è alcuno zombie, il che è contraddittorio.<br />
Scherzi a parte, originale è il proposito del film e anche la morale che ne scaturisce sul finale. C'è un messaggio di fondo che non è stato mai presentato in questa maniera e renderebbe la pellicola molto bella, se non fosse che per arrivarci ci siano state delle colossali forzature al livello della trama, che la rendono totalmente inverosimile.<br />
Il lato positivo oltre al messaggio, è che riesce a mantenere alto il livello di attenzione e tensione per tutto il tempo: non ci sono momenti in cui qualcuno esclama: "Che noia", perché abbiamo paura, siamo preoccupati, vogliamo capire a tutti i costi.<br />
Ci sono gli elementi per definirlo un buon film? Secondo me non proprio. Non sono pignola ai limiti dell'impossibile, ma per credere che una narrazione del genere regga, ci vuole una lobotomia. Poi c'è un altro problema ancora ma ne parleremo nella parte spoiler, appena sotto l'immagine. Se non avete visto il film, vi prego di fermarvi adesso e buona giornata anche a voi!<br />
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<span style="font-size: x-large;"><br />COMINCIANO GLI SPOILER</span></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIaKNI05fdX6oUKv2CnZM0l3umVPFIA3blz8mgeDlFqsao-HEkB3ma-Q8bXnVNYnZSu00aAH8nhgohIKT0FgWthy80DwDuiZiPNJqkPxSyQoD3eG71mIdZW6XWn86bI5mNvbUocXP3zMpz/s1600/bb.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="400" data-original-width="978" height="260" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIaKNI05fdX6oUKv2CnZM0l3umVPFIA3blz8mgeDlFqsao-HEkB3ma-Q8bXnVNYnZSu00aAH8nhgohIKT0FgWthy80DwDuiZiPNJqkPxSyQoD3eG71mIdZW6XWn86bI5mNvbUocXP3zMpz/s640/bb.jpg" width="640" /></a></div>
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No aspetta, ricapitoliamo: una donna incinta rimane vittima di un incidente in cui la macchina si ribalta, rimanendo sottosopra (ci manca l'esplosione e la protagonista che esce correndo dalle fiamme) e sguscia via dall'auto con passo felino e soprattutto come se non le fosse successo niente? Nemmeno cinque minuti dopo cerca di arrivare alla casa dove verrà protetta. Attraversando la strada, la gente non fa altro che urtarle il pancione e a momenti calpestarla, ma il bambino non riporta alcun danno. Aspettiamo un momento: ci sono donne che hanno aborti spontanei per cause molto meno gravi o che perdono la gravidanza cadendo dalla sedia o scivolando sulle scale, e lei esce da un auto ribaltata in tutta tranquillità, con gente che la riempie di spintoni e gomitate e la butta a terra, ma tutto bene? È inutile che appena tratta in salvo si tenga il pancione come a dire "che fatica". Questa tipa è praticamente Chuck Norris e noi lo capiamo dai primi istanti. Poi ovviamente c'è anche l'altra donna incinta, una persona a cui non avresti dato dieci minuti di vita in una situazione del genere, ma arriva addirittura a partorire. Andiamo avanti.<br />
Mamma e bambini attraversano le rapide di un fiume senza ferite ma non solo: c'è una scatola con degli uccellini all'interno e questa scatola imbarca acqua, viene sballottata a destra e sinistra e fatto sta che questi animali non si sa come sono sopravvissuti.<br />
Leo è rimasto così perplesso per la faccenda, che alla fine gli ho risposto che gli animali in computer grafica sono più resistenti, però a questo punto giudicate voi se è normale.<br />
Molto coreografico liberare questi volatili nella scuola per non vedenti, però a quel punto non fai attraversare le rapide ai protagonisti con una scatola di cartone. Per mantenere la credibilità a volte c'è da rinunciare a qualcosa, questo film ha voluto tutto e ne ha pagato il prezzo.<br />
Devo ammettere che poi c'è quella questione del rancore personale: io dopo aver seguito la storia per due ore, voglio capire cosa le persone vedono e perché si suicidano. Vedono Dio? Il Paradiso ed è tutto così bello che ci vogliono arrivare? Parrebbe di no, perché poi il pazzo all'interno della casa ha disegnato una sfilza di demoni, neanche ci fosse un'infestazione. Che siano demoni che si nutrono di vita e creano allucinazioni? Questo doveva spiegarcelo qualcuno, non inventarmelo io.<br />
L'idea di partenza però è molto originale e va premiata, senza esagerare. E vi prego, non fate le challenge bendati, che poi vi suicidate davvero accidentalmente.<br />
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Federica Forlinihttp://www.blogger.com/profile/05666699058541545817noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3492135689237536319.post-21048385333217625022018-12-10T16:44:00.000+01:002018-12-10T16:44:42.714+01:00"Élite", la serie del baratro<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj5MHGvJ-rQDJzaysRvHu-Vc4fiGtnGSeA7OM5p-T9NoNUR1zDpWSB2DjdUqU5psOW8nywVQa-cNIjIEidM0XXTKGQPg7Iiyt3tn-meoY9DQqCPub_EB8b8IsV9pv9s2Z5bb5_jDVOfFp7v/s1600/elite.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="360" data-original-width="644" height="356" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj5MHGvJ-rQDJzaysRvHu-Vc4fiGtnGSeA7OM5p-T9NoNUR1zDpWSB2DjdUqU5psOW8nywVQa-cNIjIEidM0XXTKGQPg7Iiyt3tn-meoY9DQqCPub_EB8b8IsV9pv9s2Z5bb5_jDVOfFp7v/s640/elite.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
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Il mondo adolescenziale è pieno d'insidie; a maggior ragione lo diventa in un contesto di pressione continua in cui non è importante chi tu sia: ciò che conta realmente è essere il migliore sempre e comunque. Non c'è spazio per i ripensamenti e per la mediocrità.<br />
Élite è una serie tv spagnola, visibile su Netflix, ideata da Carlos Montero e Darío Madrona.<br />
È già prevista una seconda stagione e sebbene rischi di cadere nel tranello della seconda di Tredici, io comunque mi cimenterei nella visione per sbatterci la testa, perché la prima è straordinaria e non ho intenzione di mollarla così. Devo sapere come andrà a finire.<br />
In seguito al crollo sospetto del tetto di una scuola, al fine di tranquillizzare gli animi vengono offerte delle borse di studio a tre delle vittime dell'incidente, Samuel, Nadia e Christian, per seguitare a studiare all'interno della Las Encinas: una scuola spagnola esclusiva, riservata ai figli di famiglie facoltose, per educarli a diventare i migliori. I ragazzi avranno un inserimento e un benvenuto tutt'altro che incoraggianti: nessuno li vuole realmente nel loro istituto e loro si barcamenano tra mille frustrazioni, cercando di compensare le loro umili origini. L'atmosfera andrà a saturarsi fino alla disgrazia inevitabile: la morte di uno studente.<br />
Qui comincia la nostra storia, che ha un'implacabile sete di verità.<br />
Le puntate vengono scandite come il rintocco di un orologio, intervallate dalle domande della polizia ai ragazzi. Ciascuno nasconde dei segreti, ma di quale gravità esattamente?<br />
Il contesto di partenza della storia è fortemente darwiniano: se non riesci ad adattarti nel sistema, inevitabilmente soccombi, così i nostri protagonisti cercano d'inserirsi chi più chi meno, ma non sarà semplice allo stesso modo per tutti.<br />
<br />
<span style="font-size: x-large;">La trama più nello specifico</span><br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEid1BvFzp1aVX_Ypn0R16fjc8ultQ5Ku5NXBqO2IUWhDNoXMaY0tBi54P4tBBhNibtdWdkIuWNT9nIATMwoECgIAkjHJ3da57l2XNBVnlnbhsHwd4IXiSOBm_x9wNPL3C66PEiGfb2wCF3j/s1600/Nadia.png" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="788" data-original-width="1400" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEid1BvFzp1aVX_Ypn0R16fjc8ultQ5Ku5NXBqO2IUWhDNoXMaY0tBi54P4tBBhNibtdWdkIuWNT9nIATMwoECgIAkjHJ3da57l2XNBVnlnbhsHwd4IXiSOBm_x9wNPL3C66PEiGfb2wCF3j/s320/Nadia.png" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="font-size: 12.8px; text-align: center;">Nadia</td></tr>
</tbody></table>
Se lo spavaldo Christian pur di attirare l'attenzione passerebbe anche dal buco della serratura e a un certo punto trova uno spiraglio tutto per lui, Samuel dovrà faticare un po' di più, per non parlare di Nadia che parte da un ambiente del tutto diverso: ella è infatti musulmana e la sua famiglia osserva la sua religione in maniera ferrea. Ciò darà vita a continui scontri tra il suo mondo e quello occidentale e sia lei che suo fratello manifestano una malcelata insofferenza verso le imposizioni rigide del padre. Entrambi vorrebbero semplicemente essere ciò per cui sono nati, ma questa figura genitoriale s'impone. Centrale per la sua storia è il personaggio di Guzman, che, continuamente corteggiato da Lucrecia, cercherà in un certo senso di fare amicizia con lei, scoprendo quanto può essere difficile per due culture completamente diverse avvicinarsi.<br />
Nadia sembra costantemente un'isola, al contrario di Omar (il fratello) che prende una direzione molto più impetuosa. </div>
<div style="text-align: justify;">
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipfYJXd0mJFAtZmE7dzu79zqy8UeNRk3mDpuUJN_tctd-WkNdDGDAOwKhmQXx4Drs6ZmsvRLNizmRVt0YOtav5GoUz7WkRN1Vb4MElOMz6EhdcNQQ3cKNp4AEsmA6FGAjRUDcJVjhbZasF/s1600/Samuel+elite.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="422" data-original-width="728" height="185" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipfYJXd0mJFAtZmE7dzu79zqy8UeNRk3mDpuUJN_tctd-WkNdDGDAOwKhmQXx4Drs6ZmsvRLNizmRVt0YOtav5GoUz7WkRN1Vb4MElOMz6EhdcNQQ3cKNp4AEsmA6FGAjRUDcJVjhbZasF/s320/Samuel+elite.jpeg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Samuel</td></tr>
</tbody></table>
Samuel si potrebbe interpretare come l'anello di congiunzione tra le altre due personalità: è un ragazzo schivo, introverso, che pensa a fare il suo dovere e non cerca complicazioni. Se dovessi trovare un'analogia con un personaggio di un'altra serie, sarebbe un Clay ma più sano di mente: è fortemente portato verso l'indagine e proiettato nel suo mondo interiore. Il suo aggancio con i ragazzi benestanti avviene nel momento in cui conosce Marina, la burrascosa sorella di Guzman. Sarà lei ad accoglierlo per farlo sentire a suo agio. Peccato che lei sia una ragazza imprevedibile, turbolenta, dai molti segreti. Marina è un libro chiuso a doppia mandata, scritto in una lingua sconosciuta. Tante sono le storie che girano sul suo conto, quali saranno quelle vere?<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7teM-uFhEeTBRqFqkrSqG0pkYi6AryMUsjbCI5ItqRLqnzpBD4kF3taPQNo8khsTJp4hAuktlgFIW-dUshzb-IRzCNlbCG9T1yEJZezT5i68jbOJevHiO2rlrXf7ni10JoJT3S01WaH9Y/s1600/Christian.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="1280" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7teM-uFhEeTBRqFqkrSqG0pkYi6AryMUsjbCI5ItqRLqnzpBD4kF3taPQNo8khsTJp4hAuktlgFIW-dUshzb-IRzCNlbCG9T1yEJZezT5i68jbOJevHiO2rlrXf7ni10JoJT3S01WaH9Y/s320/Christian.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Christian</td></tr>
</tbody></table>
Christian (lo conosciamo da "La casa di carta" nel personaggio di Rio) per quella scuola è una ventata d'aria fresca. In un luogo dove tutti sembrano programmati per dare sempre il meglio e pensare solo allo studio, appare a un certo punto questo animaletto sociale. Creato appositamente per creare fin da subito lo scompiglio, renderà interessante l'intesa tra Polo e Carla, essenzialmente due giovani molto, molto annoiati, in cerca di qualcosa di strano.<br />
Un altro personaggio che sicuramente non passerà inosservato è Nano (Denver de "La casa di carta"), costretto a regolare i conti in sospeso per non perdere la vita. Insieme a suo fratello, Samuel, rimandano a due aspetti molto diversi dell'essere umano: istinto e ragione. Sembrano due cose molto distinte, eppure è impossibile scinderle completamente.<br />
In questa serie abituatevi che niente è ciò che sembra. In Élite non farete in tempo a farvi un'idea su qualcuno che questa cambierà improvvisamente. Anche chi può sembrarvi positivo può cadere per colpa di un gesto sbagliato.<br />
La morale ricalca il contesto in cui tutti si muovono: non esistono veri e propri eroi o cattivi da demonizzare, la meccanica è molto più cinica e grave: esistono le azioni, che sono un mezzo che utilizzi per arrivare a ciò che vuoi. Ciascuno è abituato a pensare più come una persona in affari che un essere umano; i delitti più abominevoli possono essere perfettamente giustificati in nome di una ragione superiore.<br />
È una serie dura, a tratti cinica che porta una riflessione profonda, come una ferita che non si rimargina mai. La struttura finale dell'ultima puntata, che rimanda a "Tredici", ci spacca il cuore a metà. Perfetta con le inquadrature essenziali e fredde il cui focus va al personaggio in primo piano, con cui niente interferisce: il resto è indistinto, uno sfondo neutro. L'ultima è una puntata glaciale e velenosa, che ci seduce mentre ci spinge verso un baratro inevitabile. È letale e lenta, come un'overdose, ma non riusciamo, non possiamo scappare dallo schermo, perché ormai ci ha catturati.<br />
Sono entusiasta di questo prodotto, vi consiglio di non perderlo assolutamente.</div>
Federica Forlinihttp://www.blogger.com/profile/05666699058541545817noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3492135689237536319.post-51621036956166019842018-12-09T13:28:00.000+01:002018-12-09T13:28:13.865+01:00"Baby", la serie tv che provoca emozioni ambigue (NO SPOILER)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtcJtsYUHzR6v8GeHNInhTe5PtrGKl_xNX9J2yt1ZNPmUMgGPrutqtCstaGKBSHEMF2sJj0RHRULcaToV8y6KNVX_I_eRL90hfFMGTW6TELHc7KVMluKWPXoBU9G4fg4lMruzmlZ93iDtr/s1600/Baby.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="398" data-original-width="700" height="362" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtcJtsYUHzR6v8GeHNInhTe5PtrGKl_xNX9J2yt1ZNPmUMgGPrutqtCstaGKBSHEMF2sJj0RHRULcaToV8y6KNVX_I_eRL90hfFMGTW6TELHc7KVMluKWPXoBU9G4fg4lMruzmlZ93iDtr/s640/Baby.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<span style="text-align: justify;">Baby, Baby, Baby. Questa serie tv italiana, che strizza l'occhio spudoratamente a "Elite" (tanto da recuperarne certi espedienti sfacciatamente) è sulla bocca di tutti, ma se lo merita realmente?</span><br />
<div style="text-align: justify;">
Diretta da Andrea De Sica e Anna Negri, la serie analizza le dinamiche delle famiglie della Roma bene, quella ricca che è il top della società. In particolare il focus è incentrato sul liceo privato Collodi, gli studenti che si muovono al suo interno e i genitori degli stessi, che in genere sono anche peggio.<br />Con un fitto intreccio di storie, l'intento sarebbe quello di riportare alla luce il famoso scandalo delle baby squillo al quartiere Parioli e di sensibilizzare lo spettatore: nel mondo della prostituzione vengono inserite spesso ragazzine più o meno inconsapevoli, ma comunque ragazzine. A cadere nell'inganno saranno nello specifico Ludovica (interpretata da Alice Pagani) e Chiara (Benedetta Porcaroli), due giovani dal carattere ed estrazione sociale completamente differenti, ma legate da un'amicizia forte e forse anche da un grande senso di smarrimento.<br />L'intento è certamente lodevole e nobile; il problema di "Baby" è il come.<br />Io credo che in Italia ci sia un grande problema che sorge ogni volta in cui si cerca di creare un prodotto televisivo con degli adolescenti come protagonisti, e non mi capacito del motivo, perché all'estero tutto questo non succede mai o perlomeno non in maniera sempre così catastrofica: i personaggi vengono inevitabilmente appiattiti o rappresentati in maniera poco consona. I ragazzi sono giovani. Giovani. Non hanno misteriose malattie per cui parlano uno strano linguaggio alieno o sono complessi quanto una scatoletta di tonno. Perché creare un mondo in cui le adolescenti sono occupate solo a fregarsi il ragazzo a vicenda e a comprarsi vestiti costosi e i maschietti nella migliore delle ipotesi si prendono a pugni per una moto oppure spacciano nel liceo?<br />Nessuno sembra mai chiedersi se in quell'universo c'è di più e si generano personaggi essenzialmente vuoti o comunque con lo spessore psicologico appena accennato. Le emozioni sono sempre al livello basico, quasi a soddisfare i bisogni essenziali. Come dire gli si regalano due neuroni tanto per fargli un favore, tanto i giovani sono tutti stupidi.<br />Questi ragazzi si fanno discorsi che hanno senso presi una parola sì e una no, le dinamiche comportamentali sono sperimentate sempre in un modo un po' maldestro. È sempre come se gli adulti non sapessero cosa farne di questa generazione buttata in un angolo.<br />Gli attori se la cavano, chi più di altri chi meno; il problema è perlopiù racchiuso in quello che devono dire e fare.<br />I grandi, interpretati anche da nomi famosi, sono personaggi assenti, approfonditi un minimo per renderli realistici, ma sempre a fare da tappezzeria. Sembrano correre dietro ai figli scuotendo la testa, senza sapere come comportarsi e quando danno un consiglio per una volta, è pure quello sbagliato.<br />Le stesse colonne sonore iniziali assecondano un senso di decadenza morale e vuoto, ma sempre con quella venatura nonsense. Viene trattato tutto in maniera troppo leggera... poi la serie a un certo punto fa uno switch improvviso e si tinge di toni dark. Anche la parte "cattiva" è tutto un programma, per via di avvenimenti totalmente inverosimili se non assolutamente diseducativi (e non parlo delle baby prostitute, perché sarebbe anche normale). Se non altro le colonne sonore dallo switch in poi fanno un buon salto di livello e traghettano il nuovo andamento.<br />In definitiva, tanti, tanti stereotipi sul mondo adolescenziale, ma il problema non è solo di "Baby" perché ci cadono un po' tutte le produzioni italiane. È come se in Italia nessuno avesse mai visto una persona di sedici anni o volesse vedere solo la parte più stupida.<br />Io non capisco come poi all'estero succede che i personaggi invece sono tosti, hanno una vita fitta, intrecci complessi, pensieri ben strutturati e non parlano e scrivono in maniera cretina. Anche le motivazioni che ci sono dietro gli intenti di un adolescente di un prodotto "americano" (per prendere un esempio) sembrano uscite dal risultato di un equazione algebrica, mentre i ragazzi italiani sembrano avere la complessità della scimmia che pigia il tasto per far cadere la banana.<br />Ci sono dei personaggi che saltano particolarmente all'occhio come le due ragazzine e Fabio (Brando Pacitto, lo abbiamo conosciuto in "Braccialetti Rossi"), che spicca perché ha un percorso difficile da intraprendere e sembra avere una motivazione dietro alle sue azioni.<br />Questa serie tuttavia non provoca grande empatia, ho trovato meglio "Elite", anche se mai dire mai, perché devo ancora terminarla, ma almeno ha un filo conduttore chiaro. Potrei arrabbiarmi anche per "Elite", non si sa mai.<br />Anche il tema della prostituzione minorile in certi punti sembra accantonato a favore di narrazioni secondarie meno rilevanti. Non sembra che la serie sia fatta per quello scopo, ma che ci sia tutta una storia e poi anche quel tema in un filone narrativo. È poco chiara la sua importanza.<br />"Baby" ad ogni modo non l'ho molto gradita, preferisco storie dove si scava di più.<br />Dopo l'immagine avrà inizio la parte spoiler!<br /><br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdRsZmiq39AifzIQHjKBXbdEeNW_XzB2enR-Qv5ttWdywU_5AAWy2ae1t6QnDvySprTaIsM3nf0_UxCzSZH41ZOFPlmOwpd6kXq0_S8KXqXYEGpV54lnadCVz11umP19GqjzLgNzUo5mnW/s1600/baby-netflix.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="780" data-original-width="1196" height="416" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdRsZmiq39AifzIQHjKBXbdEeNW_XzB2enR-Qv5ttWdywU_5AAWy2ae1t6QnDvySprTaIsM3nf0_UxCzSZH41ZOFPlmOwpd6kXq0_S8KXqXYEGpV54lnadCVz11umP19GqjzLgNzUo5mnW/s640/baby-netflix.jpg" width="640" /></a><br /><span style="font-size: x-large;"><br />PARTE SPOILER</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Perché c'è sempre l'arabo che spaccia?</i></div>
<div style="text-align: justify;">
Non ho capito se è una nuova moda quella di avere lo spacciatore arabo, perché mi sembra assurdo che questo elemento compaia indifferentemente sia in "Elite" che in "Baby". Mi sembra strano che sia solamente una coincidenza, perché anche gli insulti che vengono lanciati a questo ragazzo, o meglio scritti, compaiono in entrambi i prodotti.</div>
<div style="text-align: justify;">
<i>I personaggi hanno circa sedici anni... perché cavolo vanno in giro guidando l'auto? </i><br />Queste scene in cui Chiara specialmente guida e guida sembrano poste lì perlopiù per sottolineare il tenore di vita elevato della giovane, ma si capiva anche con molto meno.<br />Se avesse avuto diciotto anni probabilmente non si sarebbe parlato di "baby squillo" ma di "escort". Quindi la macchina?!<br />Ma non è poi così importante.</div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Perché una donna adulta intraprende una specie di relazione con un adolescente?</i><br />C'è questo ragazzo che sembra essere molto "emozionato" quando ha a che fare con la sua insegnante di educazione fisica, interpretata da Claudia Pandolfi. Lei viene da una vita molto rigida, fatta di disciplina, in cui non si è mai lasciata andare ed ha un amore poco soddisfacente.<br />Lei viene rappresentata quasi come una donna bambina, molto ingenua, ma scusate: che differenza c'è tra il Saverio cattivo che attira le adolescenti a suon di festini e cocktail e lei che essendo una donna adulta approfitta di un ragazzino? Che messaggio manda questa storia, che la molestia su minore è solo quando la fa l'uomo a una ragazzina?<br />Non credo sia giusto il candore con cui viene trasmessa la storia tra una donna adulta e un minore, sballa completamente il senso della serie stessa.<br /><i>Come fa una persona ad entrare nell'ala dell'ospedale dove c'è un uomo in coma, senza che la veda nessuno?</i><br />C'è una scena in cui Chiara ha già rubato il cellulare di Saverio, che è in ospedale a seguito del famoso incidente in cui era coinvolta anche Ludovica.<br />In quell'ospedale non la ferma nessuno: riesce ad arrivare fino al paziente in coma e gli prende anche la mano per passare l'impronta sullo schermo del telefono, così da sbloccarlo.<br />Lo stesso Fiore stacca tutti i cavi del macchinario e per il personale della struttura è come se niente fosse successo... delitto perfetto.<br /><i>Cosa muove il personaggio di Chiara?</i><br />Ludovica suscita inevitabilmente più simpatia, perché lei non è parte di quel mondo sporco, ma ci si avvicina con ingenuità, come a ricercare un affetto da Saverio e soprattutto da Fiore, che lei ama. Fa una serie di scivoloni per colmare evidenti lacune affettive, perdendo di vista il limite.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ma Chiara da cosa è mossa esattamente?<br />Vediamo fin da subito una ragazza molto ambigua, tanto che si presenta facendo l'amante del fratello della sua migliore amica, ad insaputa della stessa. Camilla è sì un personaggio rigido non così pieno di empatia, ma quando la accusa d'infilarsi nelle relazioni altrui, Chiara invece di riflettere reagisce quasi come se l'avesse provocata: si vuole prendere anche il suo ragazzo.<br />La giovane sembra volere esclusivamente ciò che non può avere e quando le condizioni non sono più fattibili. Cosa la spinge a deviare sempre in maniera estrema? Non si comprende, sembra crudele e basta, anche perché tutti gli altri anche hanno problemi in famiglia ma non si spingono mai a tanto.<br />Non finisce qui, presto analizzeremo molti altri aspetti. Continuate a seguire il canale <a href="https://www.youtube.com/channel/UCag9EgoHJYn2uioCWykHIsQ">Nerdflics</a> e ne vedrete delle belle! </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Federica Forlinihttp://www.blogger.com/profile/05666699058541545817noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3492135689237536319.post-50224296389991734942018-12-08T11:23:00.002+01:002018-12-08T11:23:33.860+01:00"Bohemian Rhapsody", quando il successo era già scritto<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjiyy-dEbSwJz3z3g32bgVDbPNH-I4IzAhVPp8AHXmDGkxhbcrdkPFXi7fCV2KgPiEhGDPx0mwOD6_w6rSsR6Rl2dcdx8GNkMKNoMBRhGscF64MNknEaDapPH2xTLzdYcV3AnsUyHiDoVfV/s1600/Bohemian-Rhapsody.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="550" data-original-width="960" height="366" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjiyy-dEbSwJz3z3g32bgVDbPNH-I4IzAhVPp8AHXmDGkxhbcrdkPFXi7fCV2KgPiEhGDPx0mwOD6_w6rSsR6Rl2dcdx8GNkMKNoMBRhGscF64MNknEaDapPH2xTLzdYcV3AnsUyHiDoVfV/s640/Bohemian-Rhapsody.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
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La musica esiste dall'alba dell'uomo. I primitivi sperimentavano qualsiasi tipo di percussione affinché scaturisse da essa un suono godibile. Gli umani hanno sempre avuto le note nel sangue.</div>
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La musica esiste dall'alba dell'uomo, ma non erano mai esistiti i Queen.<br />Il gruppo ha portato la sua magia ovunque per poi piano piano svanire come una cometa: senza Freddie, morto di aids, nulla ha lo stesso sapore, lo stesso odore, lo stesso colore.<br />Il vuoto incalcolabile che ha lasciato in ciascuno, nessuno è mai riuscito a colmarlo realmente e si seguita ad ascoltare la sua voce che incita a non arrendersi, ad aggredire la vita, ma che talvolta sussurra anche che ha paura e non vuole morire.<br />Questo film tuttavia non ci renderà tristi: è una celebrazione. Esso non parla del dolore nel cuore dei suoi compagni e dei fan per la sua dipartita; è una grande festa e noi non siamo gli spettatori passivi, siamo parte delle canzoni che giungono e s'infilano in ogni angolo dello stadio, per gridare forte.<br />I Queen ci prendono per mano e ci trasportano in un mondo in cui c'è solo energia e lo capiamo dalla prima scena, in cui sta per cominciare un concerto molto importante ma impiegheremo tempo per capire quale.<br />Nonostante le varie difficoltà nella realizzazione del film nonché ritocchi alla storia originale, esso è fiorito in maniera meravigliosa e riesce a raccontare ciò di cui si ha bisogno. I curiosi vogliono vedere dove si andrà a parare, ma i fan vogliono vedere la tigre: un uomo che non si è arreso mai neanche di fronte a un male terribile e ha continuato a cantare con grinta, fino alla fine. I fan volevano riabbracciare Freddie per l'ultima volta e commuoversi ancora. </div>
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Io, fan dei Queen da quando ero bambina, ringrazio Rami Malek per avermi fatto abbracciare un eroe che non ho fatto nemmeno in tempo a conoscere, ma del quale echeggiano le gesta anche nei deserti più aridi, perché la grandezza non muore. Mai.<br />lo stesso attore dopo questo ruolo non sarà mai dimenticato, come il film che si è conquistato a fatica, ma vincendo.<br />Presto, ma veramente presto, avrete la recensione sul nostro canale, <a href="https://www.youtube.com/channel/UCag9EgoHJYn2uioCWykHIsQ/videos">Nerdflics</a>!</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYc54S2Qa5YAqMk9-VFRwMuOfLwGnYugKQVY8T5tbzzfAkCJGPR05hT3DJzEKppkvLPU3md4VmzSb0WvJbB7yX7oFNHmzngxeTvHJNXaH_N65Y4_E1-ZRBhLK1w2HM_LdRIt_0noH4oJwP/s1600/queen.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="853" data-original-width="1200" height="454" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYc54S2Qa5YAqMk9-VFRwMuOfLwGnYugKQVY8T5tbzzfAkCJGPR05hT3DJzEKppkvLPU3md4VmzSb0WvJbB7yX7oFNHmzngxeTvHJNXaH_N65Y4_E1-ZRBhLK1w2HM_LdRIt_0noH4oJwP/s640/queen.jpeg" width="640" /></a></div>
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<br /></div>
Federica Forlinihttp://www.blogger.com/profile/05666699058541545817noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3492135689237536319.post-16918228592398705182018-12-06T10:36:00.000+01:002018-12-06T10:36:21.699+01:00 REVOLVER Pasìon Rebelde, di Aura Conte e Connie Furnari<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOEgz-_3JkSU9KpKoUpCGrtqO1ESaBWMsuhL_eEZ5EmhGTAlvAn6lmiOEq-Rsx9xfjiu6lcu_AEIymw9OyhjqLiqjYm-gZqYrWja4mICEUjUpd-S37k6tEHKk4f6vyec4PJaMEXniWg1d5/s1600/Banner+Revolver+Connie+%25281%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="451" data-original-width="907" height="318" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOEgz-_3JkSU9KpKoUpCGrtqO1ESaBWMsuhL_eEZ5EmhGTAlvAn6lmiOEq-Rsx9xfjiu6lcu_AEIymw9OyhjqLiqjYm-gZqYrWja4mICEUjUpd-S37k6tEHKk4f6vyec4PJaMEXniWg1d5/s640/Banner+Revolver+Connie+%25281%2529.jpg" width="640" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPfFhfRECoI26ZukcDgyLjjMKd71BI3H2joObINTA4m4aWpw_fk-g-vOyCVBqtPcAMVDACw-he8fAZnbPJfBM9FTKiQEZ5V0rD-ylAHb6KUjx1GPDaMdxzORowZOBvWgmULwGLVExmDhir/s1600/Revolver+Pasion+Rebelde+-+copertina+500px+%25281%2529.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="749" data-original-width="500" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPfFhfRECoI26ZukcDgyLjjMKd71BI3H2joObINTA4m4aWpw_fk-g-vOyCVBqtPcAMVDACw-he8fAZnbPJfBM9FTKiQEZ5V0rD-ylAHb6KUjx1GPDaMdxzORowZOBvWgmULwGLVExmDhir/s400/Revolver+Pasion+Rebelde+-+copertina+500px+%25281%2529.png" width="266" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
REVOLVER Pasìon Rebelde </div>
<div style="text-align: justify;">
di Aura Conte e Connie Furnari</div>
<div style="text-align: justify;">
Disponibile su Amazon/Kindle Unlimited: http://mybook.to/RevolverPasionRebelde</div>
<div style="text-align: justify;">
Numero di pagine (reali): 258.</div>
<div style="text-align: justify;">
Prezzo: 0.99 Cents</div>
<div style="text-align: justify;">
Genere: Dark Romance</div>
<div style="text-align: justify;">
Romanzo autoconclusivo in volume unico</div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Trama: Due innamorati segnati dalle stelle, non possono sfuggire al loro destino. Antonio è un ribelle scapestrato, ansioso di vivere la sua vita, ma tormentato dal proprio passato: lui è l’unico figlio maschio di Rafael Guerrera, el Jaguar, l’uomo che ha conquistato Miami e ha costruito un impero, dopo la sua ascesa nel mondo della criminalità organizzata.</div>
<div style="text-align: justify;">
La fama del padre è un peso troppo grande da sopportare, soprattutto perché la lotta contro i Gonzales, nemici giurati del clan Guerrera, non è ancora finita.</div>
<div style="text-align: justify;">
Teresa Gonzales, bella e determinata, è un’anima dannata e perduta, decisa a vendicare la morte della madre, avvenuta sotto ai suoi occhi quando era soltanto una bambina, a opera del clan avversario.</div>
<div style="text-align: justify;">
L’incontro tra Antonio e Teresa è esplosivo, due anime ribelli destinate da sempre a incontrarsi. La passione sfocia in un turbine di amore, violenza e morte.</div>
<div style="text-align: justify;">
La loro, è una storia d’amore impossibile, ostacolata dall’odio fra le rispettive famiglie e dal loro passato, che entrambi non possono dimenticare.</div>
<div style="text-align: justify;">
Miami si tinge ancora una volta di eros e sangue.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
REVOLVER Pasìon Rebelde è un Romance autoconclusivo, slegato dalla saga Pecador (scritta da Aura Conte e Connie Furnari a partire dall’Aprile 2017), e può essere letto come volume unico, anche senza aver seguito la serie principale.</div>
<div style="text-align: justify;">
È ispirato a Romeo e Giulietta, come Pecador, in chiave moderna, conservando comunque la passione e il romanticismo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il punto di vista di Teresa è descritto da Aura Conte.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il punto di vista di Antonio è descritto da Connie Furnari.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
PECADOR comprende:</div>
<div style="text-align: justify;">
– Pecador Flor de Cuba (Aprile 2017)</div>
<div style="text-align: justify;">
– Pecador Amor y Muerte (Marzo 2018)</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Gli Spin Off (indipendenti dalla saga, volumi unici)</div>
<div style="text-align: justify;">
– JAGUAR (Maggio 2017)</div>
<div style="text-align: justify;">
– DAMAGED (Maggio 2017)</div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
– REVOLVER Pasìon Rebelde (Novembre 2018)</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5OOboIOHKQadhJRshWg-h-ojuPAOXqITjz5DEzgPoBNfe2GGx77LsW_G0DQ2lCbHdCqHe01bY1Gf0pnCj6ksoz4Hvtk3NDuBlrZ168WKDKqmFQTSYpxNLr5YSTAv_9DDZNWx6QTOlMdIJ/s1600/Image8rev+%25281%2529.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="557" data-original-width="1574" height="226" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5OOboIOHKQadhJRshWg-h-ojuPAOXqITjz5DEzgPoBNfe2GGx77LsW_G0DQ2lCbHdCqHe01bY1Gf0pnCj6ksoz4Hvtk3NDuBlrZ168WKDKqmFQTSYpxNLr5YSTAv_9DDZNWx6QTOlMdIJ/s640/Image8rev+%25281%2529.png" width="640" /></a></div>
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Estratto (Antonio):</div>
<div style="text-align: justify;">
Stavamo provando le stesse emozioni, la stessa paura per il nostro futuro. Teresa mi voltò le spalle, sospirando con tristezza.</div>
<div style="text-align: justify;">
La raggiunsi e la feci voltare, tirandola a me. La baciai, senza darle neppure il tempo di reagire.</div>
<div style="text-align: justify;">
Appena le nostre bocche si incontrarono, accadde tutto in modo automatico, come se fossimo due fiamme destinate a ricongiungersi.</div>
<div style="text-align: justify;">
Era così che mi sentivo, ogni volta che ero assieme a lei: un fuoco incandescente, che crepitava. Non avrei rinunciato a quella sensazione per nessun motivo al mondo, per la prima volta mi sentivo vivo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Me ne fregavo di chi fossimo, dell’odio fra le nostre famiglie, della vendetta, di tutto quel lercio mondo che ci circondava. Dell’Inferno in cui eravamo cresciuti.</div>
<div style="text-align: justify;">
Io la amavo, più della mia stessa vita. E glielo dovevo dire.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Ti amo» le sussurrai, piano.</div>
<div style="text-align: justify;">
Le chiusi ancora una volta la bocca con un lungo bacio, facendole sentire che era mia, e che nulla avrebbe cambiato ciò che provavamo l’uno per l’altra.</div>
Federica Forlinihttp://www.blogger.com/profile/05666699058541545817noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3492135689237536319.post-72849610489538540472018-12-05T21:51:00.000+01:002018-12-05T21:51:08.661+01:00"Lei" e un amore al limite dell'immaginazione<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDwktneNBFE7g2E9HHwS5rkZxO-Tlvjetj3QG7SAuXv-J601O3olkw2xgoBJaS2KbO23X1zIhsahLJLsQe67Pg9Bwt_E0gt0kkzHQpOC6-4CX-Hy8wdc-Xcgw3vhyUSN4mSeiwiUgzpu7C/s1600/Her.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="980" height="326" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDwktneNBFE7g2E9HHwS5rkZxO-Tlvjetj3QG7SAuXv-J601O3olkw2xgoBJaS2KbO23X1zIhsahLJLsQe67Pg9Bwt_E0gt0kkzHQpOC6-4CX-Hy8wdc-Xcgw3vhyUSN4mSeiwiUgzpu7C/s640/Her.jpg" width="640" /></a></div>
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Questa è una bellissima storia d'amore. Tra un uomo e il suo sistema operativo.</div>
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No, ragazze: non è la solita barzelletta trita e ritrita dell'uomo che parla più con Siri che con voi, è proprio il film che sto cercando di recensire, per cui andiamo avanti.<br />Theodore Twombly è un triste e solo cittadino di una Los Angeles futuristica, in cui è possibile acquistare un sistema operativo, l'OS 1, provvisto di un' intelligenza artificiale capace di progredire man mano che conosce il suo proprietario. È così che Theodore resta affascinato dalla sua Samantha, nome che sarà lei stessa a scegliersi. La donna in questione sembra portare un bagliore di luce nella triste vita di questo solitario, il cui lavoro è scrivere lettere d'amore per gli altri. Tuttavia la vicenda si trascina inevitabilmente dietro una sorta di domande e ostacoli che possono avvicinare due persone o allontanarle per sempre. Quale sarà la loro strada?<br /><br />La pellicola salta all'occhio per il suo fare pittoresco: è ricca di memorie, d'immagini, come se ogni scena fosse una foto ben precisa da tenere a mente e riporre in un album; spesso è proprio l'inquadratura ravvicinata su un dettaglio ad esprimere lo stato d'animo del protagonista. Si alternano scene di calore, coperte e giochi ad altre in cui la sensazione di essere un'isola è estremizzata dall'abitazione del protagonista: un appartamento ultramoderno dalle cui vetrate può osservare dall'alto in basso l'intera città senza tuttavia sentirsi parte della stessa.<br />La faccenda è complicata. Molto molto complicata e il film spicca per raffinata delicatezza e soprattutto ringrazio perché non ha lanciato il solito messaggio: "Le macchine non hanno un cuore, ci uccideranno tutti" ma ha posto un quesito molto più grave e nel contempo da soppesare: "Come può amare una macchina? Come un essere corporeo o il suo amore è così mentale da superare le barriere fisiche degli umani?"<br />Potremmo ridurre l'intera questione al fatto che il nostro Theo sia un'immaturo che preferisce avere la donna perfetta che gli dica qualcosa di perfetto, ma è davvero così infantile riuscire ad amare una creatura addirittura sprovvista di corpo, chiedendosi ogni giorno se lei stessa sia vera in quello che prova, che dice, che pensa? In definitiva quello che c'è tra i due è un effettivo "amore per il diverso" o l'ennesima moda, come un gadget che sfrutti e poi butti via?<br />A rimarcare i dubbi dell'uomo su qualcosa di fasullo ci si mette anche la sua migliore amica Amy, che gli racconta della sua spiccata e complice amicizia con un altra OS 1: fanno amicizia con noi e ci compiacciono solo perché sono programmati per farlo?<br />Tuttavia è l'intelligenza artificiale a lanciare il messaggio più sorprendente; la diffidenza degli esseri umani riguardo qualcosa che non capiscono non è niente di nuovo. La domanda vera è: come può sviluppare amore una macchina e quanto quell'amore può progredire in maniera prettamente mentale? Diventando cosa?<br />Il vero essere limitato è la macchina o l'uomo? Dovremmo stare attenti al confronto, potremmo rischiare di far brutta figura.</div>
Federica Forlinihttp://www.blogger.com/profile/05666699058541545817noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3492135689237536319.post-90685619929680298932018-12-05T17:00:00.001+01:002018-12-06T20:17:33.486+01:00"La casa di carta" recensione semiseria (SPOILER TOTALI prima e seconda parte)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9oaUVLnVd62hhU_8d3aiWhEhvYIhZIEAFp0p4du7B8RZQCEjRpw8nQc9uowbAZQbXbnl-3_otFfcHCXtNB3pk05pwvEYCMavz3weCi8I5iG7F857snI2x3lWv3e2Lgon17VbpNNRRjNu5/s1600/La+casa+di+carta.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="557" data-original-width="1114" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9oaUVLnVd62hhU_8d3aiWhEhvYIhZIEAFp0p4du7B8RZQCEjRpw8nQc9uowbAZQbXbnl-3_otFfcHCXtNB3pk05pwvEYCMavz3weCi8I5iG7F857snI2x3lWv3e2Lgon17VbpNNRRjNu5/s640/La+casa+di+carta.jpg" width="640" /></a></div>
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<br />
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Otto disgraziati che indossando maschere di Dalì cercano di assediare la Zecca di Madrid, per produrre soldi da portare a casa propria. Buttata lì così sembra più una barzelletta, invece stiamo parlando di una serie tv che ha fatto molto parlare di sé e lo farà ancora, perché la terza stagione uscirà nel 2019. Voi la state aspettando?</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
"La casa di carta" è una serie televisiva spagnola, le cui puntate in versione originale presentano una lunghezza di 70-75 minuti, mentre nella versione per "Netflix" si è scelto di stringere gli episodi facendoli da 40-60 minuti, pertanto la serie e divisa in parte 1 e parte 2. Quindi in Spagna quante sono le serie effettive? Credo una o tutte quelle che volete, non penso di averlo capito.<br />
Gli otto disgraziati compiono il loro colpo sotto la guida di un personaggio chiamato "Il Professore", che sembra sapere quello che fa... finché gran parte dei suoi intenti puri non va in frantumi. Credo che neanche facendo un cocktail tra Tokio e Berlino si riesca a raggiungere il suo stesso equivalente di sviste e questioni imbarazzanti; e sì che i due sembravano usciti da uno spettacolo comico.<br />
I rapinatori, sotto questa impeccabile guida assumono nomi di città per nascondere agli altri i propri (ma praticamente andranno a presentarsi tutti o la polizia scoprirà alcune loro identità), per andare a chiamarsi Tokio (la narratrice), Mosca, Berlino, Nairobi, Rio, Denver, Oslo ed Helsinki. I luoghi che gli otto si sono scelti, rispecchiano i loro caratteri in maniera cristallina.<br />
Non sarà una rapina semplice, perché l'ispettrice Raquel Murillo non avrà alcuna intenzione di dar loro un attimo di tregua (beh insomma...).<br />
<span style="font-size: x-large;">Non aspettatevi coerenza negli atteggiamenti manipolatori.</span><br />
C'è un motivo molto serio per cui faccio questa precisazione. La critica più forte mossa alla serie è quella delle dinamiche malate veicolate in maniera naturale, come se niente fosse. Il punto è molto più a monte, perché lo stesso presupposto di partenza del colpo è manipolatorio: entrano, stampano tante banconote, non feriscono ostaggi, escono e passano da grandi eroi. È così che il Professore intende far rapinare la Zecca, facendo di tutto perché la pubblica opinione pensi che sono un gruppo di persone dal cuore nobile...ma SONO RAPINATORI. Ra-pi-na-to-ri.<br />
Lo stesso intonare prettamente a casaccio "Bella ciao", che parla del combattere l'invasore quando comunque sono loro che hanno fatto un'irruzione, ha intenti chiaramente manipolatori: loro pensano o vogliono far intendere di essere la resistenza al sistema corrotto (vedi discorso del Professore quando afferma che il denaro è solo carta e la Banca centrale stampa banconote in più quando servono, perché loro no?). Insomma sono eroici ebbasta. Legale o illegale non importa.<br />
Anche lo stesso utilizzo delle maschere per cui rapinatori e ostaggi si confondono tra loro, è sì un espediente narrativo interessante, ma ci indirizza verso l'interpretazione delle vicende: sarà tutto molto confuso e difficile da districare e la cosa sarà perfettamente voluta.<br />
Si vuole creare caos, sconvolgere la visione del mondo e portarci a riflettere sul senso del bene e del male. Secondo me ci sono riusciti.<br />
Dal momento in cui assistiamo a "La casa di carta" sappiamo già che il contesto è tortuoso e che le persone hanno un modo tutto loro d'intendere le questioni.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwhgGZ3W-Rj1iuFliRJRgEG5N4Sbx__1xANuTJP8dQ3e19koyLHaZHuh9CSZ_sBDxnR2fZyvcaujG1tduufCNM72qv5-zhbtHICyR0AW0qn_i7IqpnclQQOrdhDTCbAz1Kh5QazlKjdz67/s1600/raquel.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="567" data-original-width="1000" height="226" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwhgGZ3W-Rj1iuFliRJRgEG5N4Sbx__1xANuTJP8dQ3e19koyLHaZHuh9CSZ_sBDxnR2fZyvcaujG1tduufCNM72qv5-zhbtHICyR0AW0qn_i7IqpnclQQOrdhDTCbAz1Kh5QazlKjdz67/s400/raquel.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Raquel Murillo</td></tr>
</tbody></table>
All'interno di questa serie ci sono parecchi individui dalla personalità aggressivo/manipolatoria e sembra che il concetto cada un po' nel vuoto, perché le vittime non sono sempre coscienti di esserlo e i carnefici uguale. <br />
La stessa Raquel (Itziar Ituño) è così ripetutamente vitttima di abusi che non li conta più. Prima aggredita dall'ex marito che è un violento, poi deve subire lo stalking del collega e, quando sembra incontrare un uomo sano, Salvador, viene raggirata anche in quel caso e resta un dubbio nel finale: come fa Raquel a perdonare gli intrighi del Professore e far passare che vada tutto bene nonostante abbia perso anche il lavoro per colpa sua? Io credo che il messaggio di fondo sia molto sottile: una vittima di violenza è predisposta a ricaderci ancora se non sta attenta e paradossalmente i sotterfugi del Professore le sembravano meno gravi di tutto il resto. Ma lo sono? Lui è sincero nei suoi confronti? La loro stessa storia ci viene servita come qualcosa che a lui è sfuggito di mano, perché non ha mai avuto relazioni e allora si è davvero innamorato. Può essere davvero così ingenuo e il passato cancellato via da parte di lei come un movimento di cancellino su una lavagna? Oppure abbiamo a che fare con un narcisista covert (se continuate a leggere ci sarà una spiegazione del termine)?<br />
La relazione di Berlino e Ariadna sicuramente non si può definire tale. È un rapporto in cui lei si lascia sfruttare affinché tutto finisca presto e, già che cova rancore nei suoi confronti, vuole una parte dei suoi soldi. L'atteggiamento della donna nei riguardi del suo predatore, più che ambiguo è rancoroso, la dinamica è molto più chiara rispetto a quanto non sembri. Non è che lei lo asseconda, lei vuole assicurarsi la propria sopravvivenza ma comunque è molto più ingenua e umana di lui.<br />
Poi c'è un legame più complicato, ovvero la sindrome di Stoccolma che colpisce Monica quando Denver prima le spara a una gamba e poi la cura... oppure no? Nonostante il ragazzo sia in buona fede, cosa ci assicura che ormai non sia troppo tardi e in lei sia scattato proprio questo switch mentale, per cui pensa di amarlo? Sindrome o no, penso che la vedremo presentarsi come Stoccolma prossimamente, per cui lo scopriremo.<br />
Ci sono anche altri temi che scaldano gli animi, come la svalutazione della donna in ambito lavorativo e in famiglia, ma questa serie non è a scopo educativo e non sembra costruita per insegnare la strada giusta all'umanità; piuttosto rivela certe carenze della società e degli individui e lo fa in maniera ambigua e da interpretare. Anche perché vorrei vedere cosa c'è di educativo nell'assaltare la Zecca e mettersi a stampare soldi da portare a casa con la carriola...<br />
Se siete appassionati di psicologia, vi assicuro che resterete incollati al computer durante le puntate per scovare i vari disturbi dei personaggi, che a me non sembrano affatto piazzati a caso. Se prediligete le serie action, non avrete molto pane per i vostri denti a parte rare eccezioni, non è lì che si concentra il focus.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOBWi8-Y9lHBedpiBhfjX3uitcSGo7gRpKKCzQWsYxo283AyEnMgO0F4EzstAYfMAKUXBhwQsgJwODov1FqaPKwKzEImBNhPTQ0SVwqChAK3tviYS8FfYXtBfhV6d5xPYXwo7nPrmLVgcu/s1600/TOKIO.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="560" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOBWi8-Y9lHBedpiBhfjX3uitcSGo7gRpKKCzQWsYxo283AyEnMgO0F4EzstAYfMAKUXBhwQsgJwODov1FqaPKwKzEImBNhPTQ0SVwqChAK3tviYS8FfYXtBfhV6d5xPYXwo7nPrmLVgcu/s320/TOKIO.jpg" width="297" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Tokio</td></tr>
</tbody></table>
I punti di forza della serie sono la rapidità e l'introspettività. Le questioni vengono analizzate dalla particolare sensibilità della nostra "cantastorie": (che prende vita grazie a Úrsula Corberó) ella andrà ad illuminare anche sotto le porte pur di raccontare perfettamente cosa accade. La caotica Tokio è particolarmente sfacciata e senza mezzi termini ci svela i segreti, le mezze verità, si lascia dietro il superfluo e mira all'essenza del cuore delle persone, in parte condanna e in parte assolve le azioni altrui a seconda di quanto siano vere e incentrate verso il bene. La stessa scelta di un "io narrante" femminile accentua la propensione di voler presentare al pubblico una storia dai connotati più umani che action. Paradossalmente nel contempo è la stessa Tokio a dominare con scene d'azione un tantino sopra le righe per il suo personaggio. Ok essere spericolata, fare fughe esagerate, essere una tipa tosta, impulsiva (MA POCO EH?!), saper usare qualsiasi tipo di arma e tutto quello che vuoi, ma davvero sei in grado di risalire le scalinate della zecca impennando in moto, roba che neanche uno stuntman?!<br />
Nonostante sia innocua quanto una bomba innescata in un centro commerciale di domenica, con i saldi, non ha secondi fini. Ogni colpo di testa che ha, avviene perché lotta per una vita migliore e contro la prepotenza... non è vero Berlino?<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-YNqsK7oWmNWe-AhboKgtQnHPCQjjO5Bthi-3PFuPn1E7ouDX-dBgpJ1wkU_0n7ofUIUG32ccWpVYNi0Tj1_BIrQ5Zm3AdKf9yHtMSsrMx61sZNPWGkXIX078JM6tlNE57LPig7OvDgt4/s1600/BERLINO.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="697" data-original-width="1214" height="183" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-YNqsK7oWmNWe-AhboKgtQnHPCQjjO5Bthi-3PFuPn1E7ouDX-dBgpJ1wkU_0n7ofUIUG32ccWpVYNi0Tj1_BIrQ5Zm3AdKf9yHtMSsrMx61sZNPWGkXIX078JM6tlNE57LPig7OvDgt4/s320/BERLINO.jpeg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Berlino</td></tr>
</tbody></table>
Se nelle prime battute può sembrare un capo un po' freddo ed esibizionista (dirige le operazioni interne per conto del Professore), diciamo che i guai non sono tutti lì, perché abbiamo di fronte un vero e proprio narcisista, ovvero ha un disturbo della personalità<span style="color: #660000;"> <span style="color: red;">(<a href="http://ilsuperuovo.it/berlin-de-la-casa-di-carta-analisi-funzionale-di-un-narcisista-maligno/">se volete saperne di più cliccate qui, che ho trovato un'analisi molto interessante</a>)</span></span>. È la stessa cartella clinica rinvenuta dalla polizia ad affermarlo. Il che, per chi non avesse intenzione di leggere l'altro articolo linkato, indica una persona che ha subito in genere traumi affettivi durante l'infanzia, che in età adulta diviene fortemente incentrata su se stessa tanto da ridurre le interazioni umane a un mero gioco di manipolazioni e sfruttamento. Un narcisista è incapace di provare emozioni di attaccamento vere e proprie ed empatia, perlopiù è capace solo di rabbia e invidia, che manifesta rovinando subdolamente la vita di chi ha attorno, sminuendo, mortificando e sviando la verità in maniera tale che alla fine il disturbo di personalità sembrano gli altri ad averlo.<br />
Molto meglio incontrare certi elementi in una serie tv che in giro, ma devo ammettere che Berlino in questo contesto funziona, altro se funziona! Soprattutto gli abbiamo a fatica trovato un lato positivo, ovvero la capacità di avere del sangue freddo in situazioni emotivamente insostenibili e una spiccata abilità per il teatro, a vedere da come recita la parte del povero disgraziato quando lo intervista la polizia. Ovviamente anche la sua morte doveva essere una splendida recita stile musical in cui l'eroe si sacrifica per tutti, altrimenti non era contento. Si sarebbe sacrificato ugualmente, così egocentrico, se non avesse avuto una malattia degenerativa che lo avrebbe ucciso entro l'anno? Non vi resta che chiederlo alla povera Ariadna, che voleva ereditare tutti i suoi soldi come risarcimento alle violenze sessuali e psicologiche subite e per poco non viene sacrificata con lui...<br />
Ad ogni modo l'interpretazione di Pedro Alonso è magistrale e stratosferica. Non è da tutti restituire in maniera efficace una personalità così complessa e sfaccettata. </div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: justify;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhecqVDacn_kCeLAaszSXXTSSXrHPGnax6f7JWYsPvX0i8iUvxlM0QzOjVcWKDKyOtTFUz0Z6beL6H2B_4EViuyNfQLJBwvi0Koi7Jhjugw1NxnYDbb9m59rk9VIKoShO8XeiEqkAW7d2YY/s1600/Mosca.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="318" data-original-width="222" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhecqVDacn_kCeLAaszSXXTSSXrHPGnax6f7JWYsPvX0i8iUvxlM0QzOjVcWKDKyOtTFUz0Z6beL6H2B_4EViuyNfQLJBwvi0Koi7Jhjugw1NxnYDbb9m59rk9VIKoShO8XeiEqkAW7d2YY/s1600/Mosca.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Mosca</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
Basilare seppur molto silenzioso, è il ruolo di Mosca (interpretato da Paco Tous), che funge da collante/coscienza dell'intera squadra, nonché da babysitter per i più indisciplinati (vero Denver e Tokio?). L'uomo è ossessionato da continui rimorsi per aver trascinato il figlio (Denver) all'interno di questo qualcosa più grande di loro. Avrebbe voluto vivere una vita onesta e spera di raggiungere il suo traguardo... tutto molto bello se non fosse costretto a prendersi tre pallottole nello stomaco proprio sul finale, solo perché Tokio ha bisogno di rientrare in scena saltellando con la moto della polizia. Ci doveva pur essere qualcuno disposto ad uscire a sparare per coprire questo ritorno trionfale!<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNOBZA2ReyndKW3xCX1JZVo2OHbhkQPN_tND1VlEydeHy9hd2Y-zsW7hJpvDRnKWxFRyausP3elqyBIjWq9D0TD-iqXTL0oZnWFp0Z9ScPtiIHqtOLrneIxiFYeuVOoI_Vux6Xl6HTD_i0/s1600/Denver.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="318" data-original-width="222" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNOBZA2ReyndKW3xCX1JZVo2OHbhkQPN_tND1VlEydeHy9hd2Y-zsW7hJpvDRnKWxFRyausP3elqyBIjWq9D0TD-iqXTL0oZnWFp0Z9ScPtiIHqtOLrneIxiFYeuVOoI_Vux6Xl6HTD_i0/s1600/Denver.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Denver</td></tr>
</tbody></table>
Egli stesso con la sua dipartita costituisce uno dei grandi picchi emotivi della serie: negli ultimi istanti di vita, invece della figura di Tokio al suo capezzale, rivede la moglie tossicodipendente che aveva abbandonato molti anni prima e chiede redenzione. Ironia della sorte la ragazza, capendo e non capendo l'allucinazione e a chi stesse parlando esattamente, si cala nel ruolo e concede questo perdono, ripensando a tutti i rimproveri ricevuti proprio dallo stesso uomo nei mesi precedenti alla rapina e durante. Il rapporto Tokio e Mosca è conflittuale fino alla fine ma c'è il riavvicinamento finale, perché in fin dei conti lei ha sempre desiderato un padre come lui, capace anche talvolta di dire cose molto dure ma giuste.<br />
Denver (che prende vita grazie a Jaime Menéndez Lorente) ci viene presentato come una sorta di vulcano pronto ad esplodere già nella prima puntata, un casinista di prima categoria nonché uno sbandato... e sbandato lo è, ma a parte l'assurda love story con Monica Gaztambide non combina niente di niente, anzi scongiura anche l'aborto della donna. Praticamente tutto ciò che mi aspettavo da lui alla fine lo ha fatto Tokio e viceversa, ma non ci lamentiamo dai. La parte più grave è quella della relazione: ok l'ha convinta a tenere il bambino, ok le ha risparmiato la vita, ma davvero può nascere un amore serio in così poco tempo, dal momento in cui il colpo dura pochi giorni?<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpV3a-5EWu9veth9peMidhb9kvAULVQkTAS-04sx_0Dfbd-mn0abBm0JMGc7Bas2aN3SxOdQmpnkoeguwLYlSa8EYon6aTqxmxLYzxQbRVlDDvngUYutLnflFYgAVh1H3r9l_UIVoljssW/s1600/Rio.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="318" data-original-width="222" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpV3a-5EWu9veth9peMidhb9kvAULVQkTAS-04sx_0Dfbd-mn0abBm0JMGc7Bas2aN3SxOdQmpnkoeguwLYlSa8EYon6aTqxmxLYzxQbRVlDDvngUYutLnflFYgAVh1H3r9l_UIVoljssW/s1600/Rio.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="font-size: 12.8px; text-align: center;">Rio</td></tr>
</tbody></table>
Rio è semplicemente adorabile, se volete vederlo più spavaldo, potreste cominciare a seguire "Élite"(c'è anche Denver nella stessa serie), in cui l'attore promette molto bene. Interpretato da Miguel Herrán, sembra uscito da una scatola di Baci Perugina e va subito a conquistare il cuore di Tokio, freddo per colpa della morte del suo ex durante una rapina, morte di cui la donna si sente responsabile. Potrebbe essere un cucciolo di panda per la sua ingenuità, se solo la questione non fosse un pochino estremizzata: ok che in precedenza era un hacker e non un vero e proprio rapinatore, ma vogliamo trattarlo come un bambino di cinque anni o come un uomo che ha deciso come tutti gli altri di andare ad assaltare la Zecca? C'è sempre un trattamento di favore per questo "ragazzotto" che sembra un cagnolino abbandonato, più che un individuo adulto e questo si ricollega sempre al discorso di presentare la verità impacchettata in un certo modo.<br />
Nairobi (Alba Flores) sembra l'unica ad aver capito il motivo per cui hanno fatto irruzione all'interno della Zecca: stampare soldi. Era un'azione così lineare e logica che né Berlino con la sua sete di potere, né Tokio con le sue ribellioni verso di lui, né Rio con i suoi struggimenti, né Denver col suo amore da soap opera seguito dal padre che lo ammonisce, avevano pensato. Certo, d'altronde chi mai si metterebbe a realizzare il proprio obiettivo quando ci sono gli ostaggi da terrorizzare, donne da stuprare, compagni con cui litigare e fare pace.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdsvOvJHFsGcJ2dKeFuGFagBopZ3I5hDM_uHobcXbF_lTizVAdYDjkP2emX9qbe5OZOLKfhp5aKfC6Uku7MVtlgZsK1QrsXCEzwUSMKjVDvqTNJ6UNCGpa6VYXH0bu4IVQDhWMv214fo_p/s1600/Nairobi.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="530" data-original-width="924" height="228" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdsvOvJHFsGcJ2dKeFuGFagBopZ3I5hDM_uHobcXbF_lTizVAdYDjkP2emX9qbe5OZOLKfhp5aKfC6Uku7MVtlgZsK1QrsXCEzwUSMKjVDvqTNJ6UNCGpa6VYXH0bu4IVQDhWMv214fo_p/s400/Nairobi.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="font-size: 12.8px; text-align: center;">Nairobi</td></tr>
</tbody></table>
Troppe distrazioni, rischiava di diventare tutto un luna park, invece lei contrariamente a tutte le aspettative (e non erano molte, dal momento che ha lasciato solo il figlioletto piccolo per prendere una pasticca dallo spacciatore) si è messa a lavorare a ritmo costante e senza lasciarsi deviare. Ovviamente aiutata dagli ostaggi, i compagni erano occupati a dare spettacolo. Emerge prepotentemente come figura femminile perché finalmente c'è qualcuno che riesce a mitigare Berlino o quantomeno a zittirlo senza che lui faccia troppi danni. L'intervento di Nairobi a un certo punto sembra la mano del destino che vuole salvare l'umanità caduta in disgrazia e noi gliene siamo grati, perché da lei è uscito fuori un personaggio sorprendentemente positivo.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjB9DwIIo8t056TQg49FtKCtOLl-5a4zSbtqxrIi60ryVwe5HMDjWoJOT58NhW4fhndWNE3zlaTSw4740iC4-kRabqWCOPNhgbEzFsNnobfa8iRJs1Sk9bUmIWY0wqjyX5wC-IaOoHXE3oQ/s1600/Oslo+e+co..jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="576" data-original-width="1024" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjB9DwIIo8t056TQg49FtKCtOLl-5a4zSbtqxrIi60ryVwe5HMDjWoJOT58NhW4fhndWNE3zlaTSw4740iC4-kRabqWCOPNhgbEzFsNnobfa8iRJs1Sk9bUmIWY0wqjyX5wC-IaOoHXE3oQ/s320/Oslo+e+co..jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Oslo Helsinki </td></tr>
</tbody></table>
Vorrei dirvi qualcosa di più su Oslo (Roberto García) ed Helsinki (Darko Peric) ma non sono personaggi molto rilevanti. Vengono approfonditi alquanto superficialmente e si sa soltanto che sono amici, che hanno combattuto insieme, che Helsinki è gay e Oslo muore in una maniera poco più umana di quella di Khal Drogo su Game of Thrones. Non attirano particolarmente l'attenzione, sembrano più braccia messe a rinforzo dell'intera operazione, come se a fare il resto dovesse pensarci qualcun altro.<br />
Arturo lo nomino perché è l'unico ostaggio che tutti vorrebbero morto ma il miracolo non avviene mai. Il signore è il direttore della Zecca di Stato e riesce ad essere peggiore dei rapinatori. Intanto prima del furto e di Denver, Monica era la sua amante e stava per convincerla ad abortire, poi invece di fare l'ostaggio e basta s'improvvisa Chuck Norris e tenta circa seicento imprese disperate che richiederanno anche rischi notevoli da parte degli altri sequestrati che volevano solo continuare a vivere qualche anno di più. Invece non trova pace, credo si sia svegliato improvvisamente poliziotto.<br />
<span style="font-size: x-large;">Ma veniamo al pezzo forte: Il Professore.</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpWvRRwsdMJ-hBxsQjbfzJpwP3xesnmsRJSGefCcajFxOC-FBDuSVRflbPwHXkHM1-zgO_Rp3YG89b5jKjKhiwSExSfIeNbqb7YjEvgYmtTCIPwWaCp1cPrS_FqZq56S1T8_ZioZoNduXu/s1600/Il+Professore.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="1000" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpWvRRwsdMJ-hBxsQjbfzJpwP3xesnmsRJSGefCcajFxOC-FBDuSVRflbPwHXkHM1-zgO_Rp3YG89b5jKjKhiwSExSfIeNbqb7YjEvgYmtTCIPwWaCp1cPrS_FqZq56S1T8_ZioZoNduXu/s400/Il+Professore.jpg" width="400" /></a></div>
Egli è la mente che muove il tutto. Calcolatore, preparato, minuzioso, raccatta tutti i tasselli del suo puzzle e li istruisce e plasma fino al momento del colpo. Lui ha previsto ogni mossa, è sempre un passo avanti alla polizia, eppure è una figura poco chiara.<br />
L'idea del colpo proviene da una storia alquanto strappalacrime: era un bambino sempre malato e il padre è morto in una delle rapine che faceva per sostenere le spese ospedaliere. L'idea dell'anno la ruba proprio a suo padre e con fervore s'impegna a metterla in atto con corpo ed anima.<br />
Innanzitutto chi è Berlino per lui? È l'unico che piange per la sua morte e lo chiama fratello. Tuttavia, se il nome di Berlino è Andrés de Fonollosa e il Professore si chiama Sergio Marquina, come farebbero ad essere realmente imparentati? Suppongo a questo punto che o uscirà fuori qualche notizia in futuro o questo legame sia da intendere come un'amicizia di quelle indissolubili. Notare bene che il Professore è l'unico che piange per la morte di Berlino. Nemmeno sua madre ha versato tante lacrime.<br />
In quanto alla relazione con Raquel, possiamo pensare che lui abbia semplicemente sbagliato strada sempre e che volesse fare sempre la cosa giusta ma poi così non è andata? Lui voleva solo incontrarla e informarsi riguardo le mosse della polizia ma non innamorarsi di lei?<br />
Forse. Probabilmente la sua personalità è ancor più complessa e oscura di quella di suo fratello, ben più prevedibile. Questa patina d'innocenza che lo riveste sempre e comunque è molto sospetta, fino all'ultima scena in cui con Raquel sembra ripartire da capo: con un caricabatterie. Cosa insinuerà quella scena? Che adesso c'è una nuova vita basata su rispetto e sincerità o che ricomincia il circolo di bugie?<br />
Se c'è una cosa che abbiamo capito, è che "La casa di carta" non è una semplice serie in cui si spara e risolto il furto. Ci sono molte implicazioni psicologiche al suo interno, molti significati da capire e studiare. Per questo l'ho amata nonostante l'amore lampo di Denver, nonostante Tokio motociclista e nonostante le incongruenze. È un fantastico rompicapo... e io amo le cose complicate.</div>
Federica Forlinihttp://www.blogger.com/profile/05666699058541545817noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3492135689237536319.post-57790987489727126322018-11-24T15:30:00.000+01:002018-11-24T15:30:47.069+01:00"La Forma della Voce" rende le parole superflue<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDxDP317k518Tpma6JVK3gQRqpaHWkoDdhQs9DCo9FjBD8pxDL2QLdqcYfdA9uFT23b-WaS5A441nXTYHcV-vCHi8fvoqQDMOwMu68d_3RD334kDD2LGSVDDPEqv46wBkgHvbob9si2Vx5/s1600/La+Forma+Della+Voce.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="1280" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDxDP317k518Tpma6JVK3gQRqpaHWkoDdhQs9DCo9FjBD8pxDL2QLdqcYfdA9uFT23b-WaS5A441nXTYHcV-vCHi8fvoqQDMOwMu68d_3RD334kDD2LGSVDDPEqv46wBkgHvbob9si2Vx5/s640/La+Forma+Della+Voce.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
La comunicazione è essenziale per gli esseri umani; spesso tutti quanti riempiamo il tempo e i luoghi di parole. La chiave dei rapporti è quella di parlare, parlare e ancora parlare. </div>
<div style="text-align: justify;">
Ma se non si avesse la possibilità di esprimere ciò che si prova mediante la voce, cosa potrebbe accadere? Ce lo racconta "La Forma della Voce", che esplora la dinamica della diversità in modo semplice e complicato nel contempo; o meglio ciò che la pellicola lascia intuire è che se un ostacolo è insormontabile o meno, dipende da tutti.<br />
Se una ragazzina sordomuta viene introdotta in tenera età in un contesto in cui non può comunicare in modo ottimale, ci sono due scelte: rendere il contesto ottimale o creare una scusa per ingigantire il disagio e renderlo un colossale problema.<br />
In questa storia tanti personaggi si trovano un alibi per continuare a perpetrare bullismo, altri semplicemente decidono di far finta di non esserci mai stati, di essere spettatori passivi della violenza, che praticamente fa lo stesso. </div>
<div style="text-align: justify;">
Shoko Nishimiyafa il suo ingresso a scuola come tanti, ma non avrà lo stesso trattamento: viene subito presa di mira perché è sordomuta e diventa vittima prima di dispetti quasi innocenti, poi di atti di violenza sempre più gravi. Shoya Ishida è il suo primo persecutore, il ragazzo che renderà per lei un inferno le scuole elementari.<br />
Il destino (che è stato anche un po' aiutato) riporterà l'uno nella nella vita dell'altro. Ishida avrà la possibilità di cambiare o perlomeno di ricevere il perdono? La vita di Nishimiya avrà una chance per migliorare o resterà sempre un 'introversa incompresa?<br />
"La Forma della Voce" ha un buon punto di partenza: molto incisive le scene del passato e vengono affrontate tematiche molto importanti; tuttavia sembra che esse siano sviscerate con la voglia di parlare proprio di tutto tutto, ma ovviamente viene a mancare il tempo necessario, per cui ci sono punti costretti per forza di cose a restare più in superficie. Lo stesso avviene per quanto riguarda i personaggi: i due protagonisti sono approfonditi in maniera buona, anche se le loro famiglie restano un punto interrogativo bello grosso, come anche molti loro amici che sembrano più un'insalata da contorno, che individui con un carattere vero e rintracciabile. Un po' come se ci fosse mancanza di gente e avessero riempito la scena piazzando qualche comparsa solo per annuire e piagnucolare. Pochi della loro compagnia giungono ad avere una caratterizzazione che sia in negativo o in positivo.<br />
Il messaggio arriva tuttavia forte e chiaro: il bullismo ha delle conseguenze serie e un'impatto devastante sulla vita di chi lo subisce. La storia viene estremizzata fino al dramma per conoscere bene le conseguenze di simili atti che non sono utili, non fanno ridere, sono semplicemente scorretti e non rispettosi della dignità altrui e si deve far di tutto per stroncarli in partenza, alla radice, in maniera immediata.<br />
La mancanza più palese nei ragazzini della scuola è proprio quella dell'empatia: ciascuno sembra intento ad ascoltare e tirare avanti esclusivamente il proprio discorso. Di muta ce ne sarà una sola, ma di sordi ce ne sono tanti.</div>
<div style="text-align: justify;">
Siete curiosi di saperne di più? Presto uscirà la video-recensione sul canale <a href="https://www.youtube.com/channel/UCag9EgoHJYn2uioCWykHIsQ">Nerdflics</a>!</div>
Federica Forlinihttp://www.blogger.com/profile/05666699058541545817noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3492135689237536319.post-28129969702382627882018-11-22T14:43:00.000+01:002018-11-22T14:43:17.885+01:00 (SPOILER) Errori cronologici all'interno de "I crimini di Grindelwald"... o forse no?<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhza52S9qEdFU8wrCg8g_r0WVOvk7_rVVg-CHznYXMCjgn-r50h7sb5CvQ5DP7D84s-fcW0rQ4UM23q79lHdUyiqw-E5_ka_PEQlYtYkJmZKLgA7TUOv6BVMyxFGuAGucfygGEMpXD8y7yK/s1600/Animali+Fantastici%252C+I+crimini+di+Grindelwald.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="996" data-original-width="1600" height="395" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhza52S9qEdFU8wrCg8g_r0WVOvk7_rVVg-CHznYXMCjgn-r50h7sb5CvQ5DP7D84s-fcW0rQ4UM23q79lHdUyiqw-E5_ka_PEQlYtYkJmZKLgA7TUOv6BVMyxFGuAGucfygGEMpXD8y7yK/s640/Animali+Fantastici%252C+I+crimini+di+Grindelwald.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Questa non è una recensione, è più che altro un richiamo per i Potterhead, ai quali (o perlomeno ai più attenti) non sono sfuggite certe inesattezze diciamo cronologiche nella trama di questo secondo capitolo della saga "Animali Fantastici".</div>
<div style="text-align: justify;">
Il film ha grandi effetti scenici, davvero un buon cast di cui sicuramente non ci si lamenta, anche perché stiamo parlando di Eddie Redmayne, Johnny Depp, Jude Law e tanti altri nomi altisonanti che hanno impreziosito la pellicola. Il punto, ovvero ciò che ci preme capire è: ma la Rowling cosa ha combinato esattamente?</div>
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Ci sono elementi che ci lasciano un po' disorientati, come questa storia d'amore appassionante tra Queenie e Jacob che all'improvviso va a spappolarsi come un cono gelato sciolto, perché lei si mette in testa di seguire Grindelwald. Questa dolce caramella di donna che all'improvviso fa incantesimi per raggirare il suo uomo e costringerlo a sposarla eccetera eccetera. Ok che forse non si aveva poi così molto tempo e che il discorso del villain per Queenie poteva essere anche utile (insomma lui la intende più che puoi comprarlo come schiavo il babbano invece di sposarlo, ma lei sembra non capire questa SOTTILE differenza), così però è affetta da disturbi di personalità. Parte dal "potremmo almeno ascoltare un pochino" per arrivare al "fanculo Jacob, vado con lui" e ok che Johnny Depp è Johnny Depp, ma su cosa esattamente si è retta la storia d'amore fino ad ora?<br />Se questo era di per sé disorientate, restate accesi, perché ora arrivano le date.<br />Partiamo dal presupposto di base che il film è ambientato nel 1927. Cosa ci fa la Mc Granitt che scorrazza urlando dietro a Leta Lestrange nel 1927, dal momento in cui la professoressa è nata il 4 ottobre del 1935 e fa il suo ingresso ad Hogwarts come insegnante solamente nel 1956?<br />La parte più grave tuttavia non riguarda la cara Minerva, perché la strega presente nel film potrebbe anche essere un'antenata, ma così identica a lei persino negli atteggiamenti? <br />Cercando di non essere pignoli potremmo gentilmente chiudere un occhio, ma dove voglio portarvi ci toccherà chiuderli tutti e due o peggio, diventare completamente ciechi. Oppure dovremmo pensare che Grindelwald sia un grande bugiardo e burlone e si diverta a raccontare cavolate di continuo, però che facciamo, continuiamo a guardare ore di film in cui il cattivo alla fine fa "ragazzi, scherzavo anche stavolta"?<br />Ok, un respiro profondo e torniamo alla data della pellicola: 1927. Facciamo che Credence sia davvero questo fantomatico Aurelius Silente, scambiato nella culla con Corvus Lestrange (gli altri fratelli Silente, al momento dello scambio dove si trovavano?) e già questo fa pensare a quanto sembri stupida Leta Lestrange nel non riconoscere il fratellino. Lo appoggi insieme a un altro bambino, vuoi prenderti almeno un secondo per guardarlo in faccia e controllare se è lui, quando lo recuperi?<br />Di questo fantomatico Aurelis Silente non si parla mai da nessuna parte. Fino a che non lo nomina Grindelwald, per noi i fratelli Silente sono tre: Albus, Aberforth e Ariana.<br />Detto questo, è quindi fondamentale partire dal presupposto che CORVUS E AURELIUS SONO COETANEI, altrimenti sarebbe stato impossibile confonderli, giusto?<br />Ma per essere coetaneo del piccolo Lestrange, quando dovrebbe essere nato esattamente Aurelius?<br />Ariana nasce nel 1885 e ha delle difficoltà a controllare la magia. Viene scoperta e aggredita da tre babbani quando ha sei anni e suo padre per difenderla li attacca e finisce ad Azkaban, nel 1891, dove vivrà fino alla morte.<br />La ragazzina crescendo, avrà una crisi di rabbia verso i quattordici anni e ucciderà la madre, nel 1899. Il fantomatico Aurelius, per essere un Silente a tutti gli effetti, sarebbe stato concepito prima del '91, ovvero prima che il padre finisse in prigione.<br />Leta nasce invece nel 1897 ed è la sorella maggiore di Corvus, che nel contempo dovrebbe essere coetaneo di Aurelius, ma per essere coetaneo di Aurelius sarebbe dovuto nascere prima di Leta, perciò non può essere suo fratello minore allo stesso tempo.<br />Corvus e Aurelius, se volessimo rispettare anche la distanza di età tra i due Lestrange (Leta sembra più grande di suo fratello di una decina di anni), si porterebbero circa una ventina d'anni di differenza.<br />Come vogliamo risolverla quindi? Che il quarto Silente sia un'altra delle burle di Grindelwald?<br />Non ci resta che aspettare il terzo capitolo, sperando di non avere brutte sorprese.<br />Mi raccomando per la recensione in due parti (prima senza spoiler e poi con spoiler) continuate a seguire il canale <a href="https://www.youtube.com/channel/UCag9EgoHJYn2uioCWykHIsQ"><span style="color: #cc0000;">NERDFLICS</span></a>! </div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjsLALR_VDLtteHk1TuiMiy-oh-WQgkTHrnMceIYLoMRhpjIz6CVLDWJy3xmEgSMZ11ziUaY9F9Nv-2qwq37KmV86bl0uv-pskUtiwuSm4I2iUeUmRm3sSFuHEKT34KO-NJaADY0j7lPyhu/s1600/Grindelwald+e+Silente.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="343" data-original-width="656" height="334" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjsLALR_VDLtteHk1TuiMiy-oh-WQgkTHrnMceIYLoMRhpjIz6CVLDWJy3xmEgSMZ11ziUaY9F9Nv-2qwq37KmV86bl0uv-pskUtiwuSm4I2iUeUmRm3sSFuHEKT34KO-NJaADY0j7lPyhu/s640/Grindelwald+e+Silente.jpg" width="640" /></a></div>
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Federica Forlinihttp://www.blogger.com/profile/05666699058541545817noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3492135689237536319.post-66559943162269311032018-11-14T20:32:00.001+01:002018-11-14T20:33:13.328+01:00"First Man", quando la Luna costa cara<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVZ_QTwwvBb61KE3DfRpT0hgnBp5ZRd2fwwGFnLim2_nDfFE1Y7NYxfFzSQk2OdcqfaoOKNFWA00EoYhE5M3QVQkmTXIZA9RZosiuyV95om1-HJ5UErctFE9S21QWGdlm4Mo22pq_9KcAK/s1600/First+Man.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="588" data-original-width="420" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVZ_QTwwvBb61KE3DfRpT0hgnBp5ZRd2fwwGFnLim2_nDfFE1Y7NYxfFzSQk2OdcqfaoOKNFWA00EoYhE5M3QVQkmTXIZA9RZosiuyV95om1-HJ5UErctFE9S21QWGdlm4Mo22pq_9KcAK/s400/First+Man.jpg" width="285" /></a></div>
<span style="text-align: justify;">La Luna è la prima musa nella storia dell'uomo. </span><br />
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I poeti le dedicano canti, gli innamorati si scambiano giuramenti sotto la sua fioca luce, ma nessuno aveva mai osato andare fino a Lei per agguantarla e farla propria. <br />
Neil Armostrong fu il primo ad accarezzare la sua bellezza, a farsela amica e a osservare da vicino il suo spettrale candore. Della sua avventura conosciamo solo un discorso breve e pochi frame di una bandiera posta lì a dire: "Finalmente siamo arrivati".<br />
Tuttavia cos'altro sappiamo del primo uomo, noto al mondo solamente per le sue gesta e per essere una persona riservata, che non dà molta confidenza?<br />
"First Man" è la pellicola che risponderà al resto delle vostre domande e farà luce sulla storia dell'essere umano, non dell'eroe. Il film ci racconta di Armostrong nelle sue gioie, nei dispiaceri e nei pensieri, fissandone l'essenza. Ci restituisce uno spaccato molto fedele di una personalità particolare, non per tutti, frammentata dai feroci lutti che si sono susseguiti nel tempo.<br />
Questo non è un film sulla grandezza, ma sui tanti gesti di coraggio e sacrifici che portano ad ottenerla. La narrazione ci mostra una via molto dolorosa per giungere alla gloria, una strada che sicuramente non è per molti e che porta a una solitudine pressoché assoluta. Non ci mostra le luci della ribalta ma l'esatto contrario.<br />
È un film molto particolare, noi l'abbiamo apprezzato nonostante alcuni nei. Mi raccomando seguite il canale <a href="https://www.youtube.com/channel/UCag9EgoHJYn2uioCWykHIsQ">Nerdflics</a> perché presto uscirà la recensione! </div>
Federica Forlinihttp://www.blogger.com/profile/05666699058541545817noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3492135689237536319.post-32052144272110867902018-11-02T17:24:00.000+01:002018-11-02T17:24:05.243+01:00Mi raccomando: non mettete piede a Hill House!<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEucW-YMsCkPxpwVrPhiVpqUlRNGziHVCjVb-h467wY-MKGhxHl2HPYYHWG0xRvTC7ng5h9fUU2gE-o09tBHygM8yqtfqFUN6-irUIwo1HFqPBVCTquVykj6edhy8JCoKK5kMhhq66-RNN/s1600/hill+house+35678.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="360" data-original-width="644" height="356" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEucW-YMsCkPxpwVrPhiVpqUlRNGziHVCjVb-h467wY-MKGhxHl2HPYYHWG0xRvTC7ng5h9fUU2gE-o09tBHygM8yqtfqFUN6-irUIwo1HFqPBVCTquVykj6edhy8JCoKK5kMhhq66-RNN/s640/hill+house+35678.jpg" width="640" /></a></div>
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Se cercate una serie tv horror sicuramente non vi perderete questa, che vi toglierà anni di vita, sta a voi se interpretarlo positivamente o meno. La sua visione personalmente mi ha lasciata entusiasta.</div>
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Basata sul romanzo del 1959 "L'incubo di Hill House" di Shirley Jackson, narra le vicende di una casa in cui sembra sicuramente risiedere il male, e degli spensierati malcapitati che scambiano quel covo di morte per un nido in cui vivere spensieratamente. I coniugi Crain si stabiliscono lì insieme ai figli al fine di ristrutturare l'edificio per poi trasferirsi, ma non è così semplice lasciarsi una casa del genere alle spalle, specie se prima ti rovina l'esistenza.<br />La struttura è maligna e piena di fantasmi, ma tuttavia non sono loro i protagonisti di questa storia; ci affezioniamo alla famiglia, conosciamo uno ad uno i personaggi che sono ben caratterizzati e soffriamo personalmente insieme a loro.<br />In questo lavoro, l'essere umano non è classificato come la solita carne da macello stile horror, ma è valorizzato presentando i suoi pregi, i difetti, le debolezze e le paure. Ciascuno dei Crain si lascia vivere dallo spettatore, così che chi guarda non è più passivo alla scena, ma sperimenta il dolore fisico e mentale sulla propria pelle.<br />A "Hill House" non basta semplicemente spaventarci; ci uccide dentro. Sgretola tutte le nostre certezze, ci rende deboli, pieni di terrore e col cuore sanguinante. Non mancano i colpi di scena da ficcare le unghie nel braccio di qualcuno, ma il punto di forza vero di questa storia è come ti trivella il fegato, come ti fagocita per intero portandoti a pensare alla tua storia personale, a rimuginare su ciò che di veramente brutto ti è accaduto. Quella casa, che tu lo voglia o meno, appena ti approcci alla visione, uccide anche un pezzo di te. Qui non si tratta di terrore semplice, ma di una vera e logorante agonia, un lento trascinarsi verso il baratro più totale, per poi buttarsi giù senza guardare.<br />La narrazione si svolge a cavallo tra un passato lontano e un presente ancor più catastrofico; il cast è spettacolare: anche gli attori bambini sono perfetti nel loro ruolo e si sincronizzano in maniera impeccabile con la propria controparte adulta.<br />Nulla qui è lasciato a caso dal punto di vista della regia, che gioca molto sulle inquadrature e sui dettagli vividi, definiti.<br />Questa serie tv è come un piccolo regalo per gli amanti dell'horror e non solo. È preziosa e accattivante, non vi lascerà distogliere l'attenzione. Non ve lo permetterà.</div>
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Avrei ancora molto da dire al riguardo, ma ho cercato di tenermi alla larga dall'anticiparvi finale e co. Se volete saperne di più iscrivetevi al canale<span style="color: #cc0000;"> <a href="https://www.youtube.com/channel/UCag9EgoHJYn2uioCWykHIsQ">Nerdflics</a> </span>e continuate a seguirci, perché presto uscirà una recensione molto più dettagliata, sia spoiler che non!<br /></div>
Federica Forlinihttp://www.blogger.com/profile/05666699058541545817noreply@blogger.com2