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domenica 29 marzo 2015

Liebster Award 2015

Bene, salve a tutti! 

Spero per voi che sia una buona giornata, che io oggi sono pressappocco moribonda... ok ok, gettando i melodrammi in un angolo, grazie infinite a Anna Tognoni di L'essenziale è invisibile agli occhi per la possibilità di dire la mia (per vostra sfortuna non mi tiro mai indietro). 

Ok, basta con i bla-bla-bla: si va!







Ecco le regole per partecipare:



· Ringraziare il blog che ti ha nominato.

· Rispondere alle 10 domande.

· Nominare altri 10 blog.

· Porre 10 domande.
· Comunicare la nomina ai 10 blog scelti



1) Da dove viene il nome del tuo blog?

Volevo che questo nome fosse legato direttamente a me: pensavo che a volte per reagire ci si chiude in se stessi; però c'è chi, al contrario mio lì dentro si trova bene e ha arredato gli interni. Io credo che non avrò mai il coraggio nemmeno di mettere una tendina alla finestra. Per quanto abbia bisogno di entrare nella mia stanza, è pericoloso per me restarci intrappolata troppo a lungo. Non a caso preferisco conoscere le anime altrui, al posto della mia. 
Appena taglio il mondo fuori e mi sbatto la porta alle spalle, sento i muri cadermi addosso, stringersi. Vedo sangue emergere, insieme a tutte le paure, le insicurezze, i fallimenti, le delusioni.
La stanza rossa è un luogo dove per forza ogni tanto bisogna andare, ma poi quando si è dentro, si ha l'impulso di fuggire. Chi vorrebbe chiudersi tra pareti rosse a vita?
Chi vuole conoscere davvero se stesso fino al punto di odiarsi?
Semplicemente ho proiettato il mio ambiente interiore.
Il ventitré, che è solo nel link ma ha una sua importanza, è una ferita chiusa. Me la porto dietro per ricordarmi che quello che sembra un fallimento, a volte è solo un punto di partenza. È anche una data importante usata nel mio primo libro per un avvenimento importante. Ovviamente non l'ho scelta a caso.
Ora però non pensate che abbia ucciso qualcuno; sono semplicemente una persona con il dramma in vena. A cui piace scherzare... o forse no.


2) Perché hai deciso di aprire un blog?

È stato necessario. Avevo tante cose da dire ed è capitato che una volta mi è stato negato di dirle come volevo. 

Mi spiego meglio: avevo proposto uno scritto dal pesante valore emotivo a qualcuno che rifiutò, ma non porto rancore. Era effettivamente fuori binario... così ho creato un luogo in cui il binario non esiste. 
Non tutto può essere chiuso in una scatola con la sua bella etichetta e via. L'arte non muore così semplicemente. Mai.
Mentre mi dannavo in silenzio per questo rifiuto -il problema di quando si scarta qualcosa, è che dalla parte di chi l'ha creata non si sa mai che peso ha- mi suggerirono di aprire un blog; cosa che in passato avevo già fatto, ma a livello amatoriale.
Stavolta invece faccio sul serio.



3) Hai mai incontrato personalmente un blogger con il quale avevi fatto amicizia on-line?


No, ma non ho niente in contrario; semplicemente non mi è mai capitato. Non è raro che finisca per stimare gente che poi alla fine non vedrò mai. È il bello e il brutto di internet, avvicinare persone lontane. Però non sempre è così semplice abbattere la lontananza. A volte ci si mettono mancanze di soldi, di tempo e chi ne ha più ne metta.
C'è una blogger che raggiungerei anche adesso, ma non funziona sempre che i desideri si realizzano con la forza di uno schiocco di dita.
Mi è capitato anche di stringere amicizia dal vivo e poi scoprire successivamente che c'era un blog.
Incontrare di persona le amicizie on-line in generale -a prescindere da blog o meno-, è una bella esperienza. Ma quando lego con la gente tendo a farla esporre, a scavare. Non è guardarla o meno in viso ciò che mi preoccupa. 
Anzi: c'è anche chi è profondo, ma non è che si mette a urlarlo in una via...pertanto col faccia a faccia ottieni poco. I migliori hanno un buon istinto di preservazione del proprio io. Coloro che si espongono troppo, potrebbero anche aver esposto tutto quello che hanno, da subito. Potrebbe non esserci un granché da scavare, rispetto a chi si difende dall'invasività.
Capita di guardare più spesso in faccia persone inaffidabili... e magari le reputavamo amiche. E magari sostengono anche il tuo sguardo mentendoti, ferendo due volte. 
È brutale quando nel farti del male ti guardano anche negli occhi. Non è da esseri umani.
Io mi chiedo se qualcuno si rende mai conto, che è come sparare a un uomo  fissandolo dritto nelle pupille.
Quindi mi piacerebbe conoscere dal vivo i miei amici blogger, ma non ne faccio una malattia se non accade. Ne faccio più una malattia se l'amicizia in questione non è sincera. 


4) Il tuo blog lo gestisci da solo o è un blog a più mani?


È materiale delicato per me, visto che espormi è diventato più facile da qualche anno, ma ciò non vuol dire che mi venga spontaneo. 
Proprio perché è materiale delicato, preferisco maneggiarlo da sola. 
Resto comunque aperta alla possibilità futura di farmi aiutare da altre anime, se troverò in loro la stessa delicatezza. 

5) Dai spazio ad autori emergenti e italiani nel tuo blog?

Sì, assolutamente. Se un libro mi appassiona, non esisto un istante a scoccare una recensione positiva. Vado molto a sensazioni: ci sono storie e storie, ma come le si raccontano per me è importante. Lo stile che mi colpisce dall'inizio, in genere è quello che mi porta con più entusiasmo a divorare lo scritto, a giungere alla fine.
Mi basta spesso arrivare a pagina dieci, per sapere se il resto mi piacerà. Perché è un processo istintivo, una molla che mi scatta dentro e non ha freno.
Poi se mi viene proposta qualche altra iniziativa per pubblicizzare un esordiente, perché no. Interviste, blogtour per me non sono un problema. Basta parlarne e definire i dettagli. 


6) Come ti poni verso le collaborazioni con le case editrici, le accetti o preferisci essere indipendente?


L'indipendenza è importante fino a un certo punto. Per essere indipendenti, si dev'essere convinti di riuscire a farcela con le proprie forze e basta. Quando si comincia a scrivere, sembra un mondo rosa e fiori in cui tutti si danno una mano e fanno il girotondo; invece ci sono anche piccole realtà in cui gli esordienti si fanno stupidamente la guerra, partecipando a gruppi per pubblicizzarsi e poi mettendo zizzania, tanto per far fare brutta figura a chi si è sforzato per dare una mano. Ma il karma esiste, ragazzi. Non serve un vendicatore mascherato.
Avere un pilastro alle spalle è una buona sicurezza: un valido editore che sappia valorizzare l'autore e instaurare con lui un bel rapporto di collaborazione, è qualcosa a cui non si dovrebbe rinunciare.

7) Quanto tempo dedichi al blog?


Faccio troppo e tutto insieme; per colpa di questa mia tendenza a voler arrivare ovunque, non aggiorno mai il blog spesso quanto vorrei. Quindi direi poco, con profondo rammarico.


8) Il primo libro che hai letto e ricordi con affetto?

Harry Potter, anche se ricordo meglio le battute finali... e lì non si trattava più né di primi libri, né di una bambina che legge. Ero grandicella e mi segnò tantissimo della saga, la parte in cui Silente praticamente arrivò a farsi uccidere per Harry. Non fu tanto il sacrificio in sé per sé, ma la maniera straziante e angosciosa in cui la Rowling lo fece accadere.
Perché, sapete: i genitori di Harry ammazzati con l'Avada Kedavra sono nobili d'animo, però è troppo fulmineo per soffrirne da spettatore. Ma dopo libri e libri, leggere di Silente che beve di sua spontanea volontà quella specie di veleno e poi vederlo spegnersi gradualmente, azione dopo azione, mi ha fatto un buco nel cuore grosso come una casa. Ti va di traverso la serata quando sei lì e ti segui questa tortura interminabile. Non accade in un istante; ti fai letteralmente male con lui.
Quei passaggi lì, ricordo con affetto. E una storia che tra un incantesimo e l'altro, mi ha insegnato la lealtà, l'amore, il sacrificio e non solo.



9) Ad oggi, se potessi tornare indietro riapriresti il blog? Perché?


Se tornassi indietro, lo aprirei ancora prima. Perché ho perso tanto tempo, prima di esternare ciò che mi passava per la testa.
Però un blog va tenuto aperto, perché prima di tutto siamo noi stessi che dobbiamo credere in quello che facciamo e far valere il nostro pensiero, la nostra voce. 

Se rinunciamo a questa opportunità, nessun altro lo farà per noi. Anzi: rendiamo più semplice il lavoro a chi non collabora e vuole vedere la gente affondare, passarle sopra.
A chi sfrutta quello che sai fare e poi quando non gli servi più, ti butta in un angolo.
Ho sempre creduto che i lavori artistici fossero per le persone sensibili, ma alcune sono sensibili solo a loro stesse e sono a circolo chiuso. 
Se non le dicessi qui, queste cose, dove andrei?
Tenetelo aperto un blog, perché nessuno difenderà il vostro pensiero meglio di voi stessi.


10) Leggi ogni giorno un blog che non sia il tuo?

Sono molto discontinua; seguo tutto ciò che attira il mio interesse, senza schemi. Però da qui a fare il nome di un blog ben preciso, non saprei dire. Ne leggo così tanti d'interessanti, che sarebbe impossibile stilare una lista. Sono troppo curiosa e vago per il web come una scheggia impazzita.
Sicuramente non mi fossilizzo sul mio: non sono una persona autocelebrativa... anzi, penso che si possa sempre fare di meglio.

Le mie domande:

1) (Scusate, questa la copio) Mi spieghi il significato profondo del nome del tuo blog?
2) Qual è la "missione" per cui hai deciso di aprire questo blog?
3) Qual è l'aspetto migliore dell'essere un artista?
4) Qual è l'aspetto peggiore dell'essere un artista?
5) Hai mai pensato che le persone intorno a te non avrebbero capito il tuo operato?
6) Sei più un artista del tipo che racconta storie e basta, o ciò che elabori ha una morale ben precisa? 
7) È stato semplice esporre le tue idee o hai dovuto abbattere muri, prima di aprirti?
8) Che consiglio daresti al te stesso che ha appena iniziato a percorrere la tua strada?
9) Facciamo che un giorno diventerai uno dei più famosi. Cosa chiederesti di non dimenticare mai, al te stesso del futuro?
10) Salutaci qui sotto, lasciando un pezzo significativo della tua arte, quello che preferisci. Che sia una frase, un'immagine, un filmato. Facci vedere chi sei.

I miei blog eletti (sì, so che sono una fuori di testa) sono:

1- Francesca Del Moro
2- Connie Furnari
3- Il Ramingo Solitario
4- Diario di una ragazza madre in carriera
5- Evelyn Storm
6- La mia canzone per te
7- Ispirazione
8- La forza delle parole
9- Setacciando il mondo
10-La memoria degli alberi

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