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martedì 5 novembre 2013

Lucca Comics. Quando la fantasia diventa realtà.

Si va. A dispetto del tempo che a volte minaccia pioggia, a volte no, a dispetto della gente del luogo che ogni volta ti fissa stralunato perché sei in costume, quasi non vivesse lì e non ne vedesse di tutti i colori ogni anno. Non c'è speranza: i nativi di Lucca sono sempre i primi ad essere sorpresi e scrollare il capo... ma poi pensi "chissenefrega". Si va!
E così, come tutte le più belle avventure, una volta giunta al termine ti scava una spaventosa lacuna dentro, un bug difficile da sistemare. Un jet lag emozionale che ti lascia confuso, senza forze. Ti ritrovi a casa a pensare "E adesso? Come la riprendo in mano la mia vita?" 
Ogni volta la stessa sensazione, che per me non è una novità: nonostante fino ad oggi non abbia mai piazzato manifesti ovunque, è il mio quinto anno al Lucca Comics e ne vado fiera. E cosplayavo anche (sì, lo so che ho inventato un verbo; lasciatemi fare per favore). Il meteo ci ha regalato pace e tranquillità quasi per l'intera fiera, ad eccezione del 2 Novembre, in cui a metà giornata si è scatenato l'Inferno: chi pregava, chi comprava ombrelli occasionali, chi sbeffeggiava gli altri chiuso nel proprio costume peloso alla Orso Bear "Tanto la pioggia mi fa un baffo", chi sfoggiava il proprio ombrellino ricamato facente parte della maschera pensando subdolamente: "Io posso usarlo e voi no!". Poi c'erano gli sfollati. Sotto ogni padiglione, dentro gli stand e non per diletto. Un attimo avrei voluto una scialuppa. Io personalmente sono stata colta con i compagni d'avventura proprio sotto un albero. Un bel po' di persone con un ombrello solo. Panico e scompiglio, ve l'assicuro. Schiene bagnate e invettive contro ogni cosa. Va beh, in fin dei conti fa parte del gioco. The show must go on.



Un particolare riconoscimento va senza dubbio all'Uomo Tigre, che oggettivamente, accompagnato da una  più che valida banda di figuranti provenienti da ogni zona dell'universo fantastico, è stato spassosissimo e originale. Complimenti, sei uno show man senza pari, davvero.
Ora vi farò vedere alcuni cosplay, ma avendo tipo 300 foto sarò costretta a fare una cernita (il che non è un bene: non conosco molti personaggi). Vi mostrerò quelli che per un motivo o per l'altro hanno attirato la mia attenzione, e che Dio ve la mandi buona!
Male, davvero mooolto male, che abbia scorto di sfuggita, da lontano, con un camion davanti, Momiji di Binbougami ga! e non sia riuscita a contemplare il duetto (sì, perché mi hanno segnalato che era in compagnia di Sakura Ichiko). Le ho cercate a lungo, ma non c'è stato verso d'incrociarle in circostanze migliori.
Ma ora passiamo agli scatti...cercherò di non ciarlare in modo eccessivo, se ci riesco...

Quelli che non necessitano di spiegazioni.





I romantici.
Non me ne vogliate a male per il penoso allineamento delle foto; io stessa sto cercando in primis di mantenere la calma, perché dopo tre anni passati ad imparare che gli elementi vanno assemblati in un certo modo, ritrovarsi a lavorare con l'editor di blogger che non collabora affatto, ti porta sull'orlo dell'esaurimento nervoso. 
Se mi avessero chiesto di conferire un nome a quest'accoppiata, l'avrei chiamata: Le due facce del romanticismo. Il senso d'amore spudorato dietro un immagine de "La Bella e la Bestia" credo non necessiti di ulteriori didascalie. Insomma, sono in versione principessa e principe. 
Per il secondo invece la questione si fa diversa, decisamente più criptica. Però devo riconoscerlo; è geniale! 
Chi non conosce la sua storia avrà pensato: ma che sta facendo quel tizio con la carta incollata addosso?! Bene, no problem. Ve lo spiego io!

Paperman (cliccate per vederlo) è un cortometraggio Disney uscito nel 2012, esso ha accompagnato nelle sale il film Ralph Spaccatutto.Nel grigiore della routine, appena sceso dal treno George incontra Meg: i due si piacciono subito, ma i rispettivi treni li separano di nuovo, lasciando al ragazzo su uno dei suoi fogli di lavoro, l'impronta del rossetto di Meg (il vento lo aveva precedentemente spinto sulla faccia di lei e lui se l'era ripreso).Mentre lavora tra risme e risme di carta e pratiche da sbrigare, il ragazzo si rende conto che Meg si trova nel palazzo di fronte. Così quella pila la impiega per creare aeroplanini al fine di lanciarli per attirare la sua attenzione. La giovane donna non se ne accorge mai, nemmeno quando lui giunge all'ultimo foglio: quello sporcato dall''incontro. Però esso risveglia tutti gli altri ammassati lungo l'asfalto.I due vengono inghiottiti nuovamente dai loro doveri, ma tornando a casa, tutti gli aerei dispersi per la strada si attaccano addosso a George, costringendolo a prendere un certo treno. Intanto Meg si lascia guidare dal foglietto col rossetto, che riconosce successivamente; così viene guidata nello scegliere il treno destinato a incontrare l'altro. Finalmente i due saranno liberi di ricongiungersi e conoscersi.

La prima volta che l'ho visto mi è caduta la mascella e avevo le lacrime. Nel senso che l'intero insieme contiene un forte senso di speranza; è facile che possa accadere qualcosa di fantastico dove il mondo è già magico, ma portare una luce del genere nel contesto grigio della metropoli ti porta alla commozione, ti dà modo di sperare che anche tra fumo e grattacieli possano accadere i miracoli. Mi ha lasciata di stucco la prepotenza con cui la fantasia irrompe anche in storie all'apparenza troppo comuni e noiose, che non lasciano intatti i sogni, né la felicità.
Oserei affermare che per quanto diversi, i due cosplay rappresentino entrambi degli amori a modo loro sofferti, in cui i protagonisti devono lottare per sentirsi pieni.

Quelli dall'atteggiamento giusto.
Avete presente quando li guardi muoversi e ti rendi conto che in effetti si comportano in modo uguale?! 
Quando la differenza non la fa tanto il personaggio che fai, ma come lo fai!



NB: Alice distribuiva perfino cioccolatini! Oh sì, per l'esattezza li teneva nel secchio. Più dolce di così, si muore.



Quelli che mi son piaciuti e basta (ovvero: la mia scelta non è discutibile).





C'erano anche Sulley e Mike di Monsters & Co. Una gioia a guardarli, solo che il piccoletto verde è interpretato da un bimbo vero e non mi sembrava il caso né di tagliare la foto, né di censurarla in parte, né di schiaffare su internet un minore senza il consenso dei genitori. Spero per voi che abbiate avuto la fortuna di avvistarli. Che amori.
Ok, adesso basta! Sia perché voi vedrete il post a un orario da sani di mente, ma sappiate che l'ho terminato a scrivere alle tre e un quarto del mattino. Comincio a sentirmi un po' esausta.
Concludo con un pensiero: se ci fossero più cose così da ricordare e meno guerre, il posto sarebbe migliore. Perché tutti hanno il diritto di sentirsi protetti ancora una volta, di tornare bambini. E mi dispiace tanto per chi non è in grado di capirlo.
Alla prossima, anime! Sarà più presto di quanto immaginate, visto che ho quasi pronta una riflessione delle mie... e non è una minaccia!

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